Sono disabile, mi impediscono di votare. Chiedo a Vannacci: sentiamoci

Il governo inizi una nuova era per la disabilità. Basta predicatori normodotati. E a Nordio suggerisco una riforma

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vannacci sedia a rotelle

Durante tutte le campagne elettorali i candidati, i conduttori dei programmi tv di approfondimento politico e gli spot ci ricordano che “votare é un Diritto e un Dovere civico”. In questi spot sono anche contenute le deroghe per i disabili e gli studenti universitari fuori sede. Sono nuovamente io, Joseph Cavallari, il tetra paresi spastico che dalle colonne di questo sito dava ragione a Roberto Vannacci sul tema della disabilità.

Vivo da oltre un anno in strutture ricettive, essendo stato sfrattato a inizio 2023 dalla vivibilissima Bergamo. Dapprima ho vissuto in un agriturismo, in provincia di Pesaro-Urbino, dove si spendeva solo per pernottare circa 1.000 euro al mese, motivo per cui non ho potuto essere presente a “La Ripartenza” milanese di quest’anno.

Per motivi personali e logorato dal dover dipendere da terzi per poter uscire dall’agriturismo, sono tornato nella più vivibile Milano. Permettetemi di ringraziare tutti gli agenti della Polizia di Stato della Stazione centrale che mi hanno accolto e protetto nei loro uffici per due giorni mentre ero alla disperata ricerca di un hotel con rampa d’accesso e le camere attrezzate. È stato un onore e un’esperienza formativa indimenticabile parlare con loro, condividere le loro esperienze e le loro difficoltà. Mi hanno fatto sentire una persona fortunata, nonostante la mia disabilità.

Ormai da un mese mi trovo nel capoluogo lombardo, dove ho riscoperto l’autonomia e il dolce sapore della vita.

Veniamo al dunque. Con l’approssimarsi del voto chiamo l’ufficio elettorale del Comune di Bergamo, dove ho mantenuto la resistenza, chiedendo rispettosamente se potevo usufruire della deroga prevista per gli studenti universitari fuori sede.

Con garbo e gentilezza mi é stato detto che, per esercitare il mio Diritto-Dovere di votare, mi devo recare al mio seggio elettorale di riferimento, che comporterebbe, da parte mia, un esborso economico di 200 euro di taxi oppure sette ore, tra andata e ritorno con i mezzi pubblici, pregando che ci siano.

Mi chiedo, senza sarcasmo, se credete ancora che sia davvero Roberto Vannacci a offendere e discriminare i disabili. Alla prova dei fatti sono gli pseudo progressisti a impedire all’elettorato disabile di destra di esercitare un diritto garantito dalla Carta Costituzionale.

Chiedo al Governo, da me orgogliosamente votato il 25 settembre 2022, se sia interessato a dar inizio a una nuova era per tutta la disabilità. La nuova era, da me auspicata, potrebbe iniziare con l’introduzione obbligatoria della figura professionale dell’assistente sociale disabile nei principali Comuni per occuparsi, in modo esclusivo, di persone come me, ma con un approccio più adeguato e rispettoso. E affidare la presidenza delle molteplici associazioni di categoria a coloro che la disabilità la vivono dall’intera vita. Sono nauseato di sentire persone normodotate erigersi a oracoli sulla disabilità.

Condividendo tout court il “Vannacci pensiero” sui disabili, sulla famiglia e sul valore della nostra Patria, chiedo al Generale, se fosse interessato, un confronto con il sottoscritto e coloro che pontificano sulla disabilità non avendola mia vissuta sulla propria pelle, intendo in prima persona. Gli proporrei di farsi portavoce affinché venga introdotto il servizio di leva volontario per disabili privi di patologie psichiche. Questo mio desiderio é già realtà in Israele.

Al ministro Nordio propongo, rispettosamente, due emendamenti alla sua riforma della Giustizia. Riformare l’istituto giuridico dell’amministrazione di sostegno, in quanto ora un avvocato può avere anche 50 assistiti amministrati, che garantiscono un salario minimo di 400 euro cadauno. Quindi, ci sono avvocati che hanno introiti, da essi derivati, che possono arrivare a 250.000 euro l’anno. In teoria, un numero limitato di assistiti, a un singolo avvocato, fa sì che questi debba provvedere realmente a tutelare l’interesse dell’amministrato.

Conosco a fondo questo argomento e le limitazioni imposte all’amministrato, avendo avuto mia nonna coadiuvata da un amministratore di sostegno. Ora l’amministrazione di sostegno può essere utilizzato dai servizi sociali per limitare un disabile economicamente e nella sua capacità di agire; affermo questo con cognizione di causa in quanto, per un ricorso delle assistenti sociali di Bergamo, presentato tempestivamente, ho perso un posto di lavoro con uno stipendio, comprensivo della mia pensione, di 2.300 euro. Propongo, oltre alla separazione delle carriere tra Giudici e pm, che sarebbe auspicabile che pure gli avvocati potessero operare una singola disciplina: o penale o civile.

Mi chiedo se l’attuale esecutivo sia interessato a dare inizio a questa nuova era. Per farlo chiedo aiuto al fine di poter esercitare il mio diritto di voto, per poter evitare che il sindaco uscente, Giorgio Gori, dopo aver amministrato in modo pessimo Bergamo, possa continuare a farlo anche in Europa.

Joseph Cavallari, 7 giugno 2024

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