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“Sono forma di resistenza”. Ci mancava il Saviano garibaldino

Roberto Saviano torna all’attacco di Lega e Fratelli d’Italia parlando di “estremismo” e “autoritarismo” del governo

saviano programma

L’eterno ritorno di Roberto Saviano. Non sono bastati (e mai basteranno) gli insulti a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, prima etichettati come “bastardi” in diretta tv, senza che nessuno muovesse un dito, e poi ancora contro il ministro delle Infrastrutture definito il “ministro della Mala Vita“. Tutto regolare, almeno se si è opinionisti di quel mondo progressista e radical chic, dove tutto è concesso.

Vittimismo

Da liberali, dalle colonne di questo sito, non abbiamo mai digerito il mezzo giuridico delle querele, soprattutto se ad essere i destinatari sono giornalisti o esponenti del mondo comunicativo. Eppure, non sopportiamo parimenti quell’elemento vittimistico, che da un mese a questa parte sta sollevando Roberto Saviano, dopo l’esclusione dalla Rai proprio per l’infelice affermazione contro il leader del Carroccio.

Per approfondire:

Ormai da settimane, lo scrittore parla di “autoritarismo” posto in atto dalle destre al governo. Piccolo spoiler: l’esecutivo di Giorgia Meloni era “autoritario” anche quando è stato escluso parimenti Filippo Facci, per aver scritto un’altrettanta infelice frase sul caso che sta riguardando il figlio di Ignazio La Russa? Ovviamente, la risposta è che “sono casi diversi”. Insomma, l’ennesimo esempio di un immancabile doppiopesismo che proviene da larghe fette di progressismo.

L’attacco di Saviano

Eppure, Saviano non pare ancora accontentarsi. E nella serata di ieri, dal suo profilo Twitter, è ripartito all’attacco contro le forze di governo: “Sono grato a chi in questi giorni mi ha mostrato vicinanza, solidarietà, a chi, ponendosi domande, ha potuto vedere quanto questo governo di estrema destra stia restringendo gli spazi di cultura, antimafia, di confronto, critica e libertà”. E ancora: “Lo squadrismo fratellista e leghista sta rendendo sempre più difficile il confronto, la critica al potere, la libertà di poter esprimere le proprie opinioni senza temere ritorsioni, che puntuali arrivano”. 

Il nostro Paese avrebbe imbroccato un “percorso autoritario e decisamente pericoloso”, pensando che l’obiettivo di Giorgia Meloni sia quello di “scardinare la democrazia“. Ci mancava pure un implicito tentativo di delegittimare la vittoria del centrodestra alle scorse politiche: “Il governo di estrema destra, dopo aver vinto la lotteria delle elezioni (con l’astensionismo al 60% le elezioni sono diventate una lotteria), crede di poter scardinare la democrazia, non è così. Quanto a me, i miei libri, i miei canali sono spazi che restano come forma di resistenza“.

Raccontiamo un altro piccolo dettaglio a Roberto Saviano. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non solo hanno trionfato lo scorso settembre all’appuntamento elettorale, staccando di quasi 20 punti percentuali il centrodestra, ma l’astensionismo era circa il 36 per cento, ovvero quasi la metà della sparata lanciata dallo scrittore. Un’ulteriore fake news in una lettera da resiliente, quasi come fosse un nuovo Navanly oppure un giornalista nella dittatura comunista cinese. Nel frattempo, ci lasciamo con il Sunday Times, quando pochi mesi fa indicava in Giorgia Meloni “la leader più apprezzata in Europa”. Chissà cosa dice Saviano; magari siamo tutti fascisti.

Matteo Milanesi, 3 agosto 2023