Io poi non lo so se il lasciapassare di ritorno mi servirà, se lo userò: tenderei a farne a meno il più possibile, come facevo da novax di risacca. Non so neppure se davvero vogliono tenerlo a vita, come dice Locatelli, l’Hal 9000 della “scienza”, Odissea nello strazio, oppure se puntano a endemizzarlo, all’italiana, non lo aboliranno mai ma lasceranno diventi un ente inutile, tipo la leggendaria app Immuni.
Quello che so, è che il geniale, il prodigioso, l’astuto Draghi si è messo in un cul de greenpass: se lo tiene, fa imbufalire quegli otto e passa milioni che non si sono mai piegati, se lo toglie s’incazzano come rinoceronti quelli che si sono sparati tre dosi and counting, booster, cocktail di sieri e adesso non serve più, abbiamo scherzato. Pare, a leggere Bisignani che le cose le sa, che l’ex omino della provvidenza, rivelatesi se mai della strafottenza, sia cotto e condito, che i soldi del piano di resilienza siano lungi dall’arrivare, che i progetti siano a livello slide di Colao (roba da scuola elementare), che lui sogni una via di fuga, che durerà meno dello stesso QR.
Lo scopriremo solo vivendo, ma, per dirla col conte Mascetti, a questo punto m’importasega. Blinda la supercazzola brematurata di greenpass con scappellamento a destra, sono stato peggio con le due dosi che con la Omicron e così spero di voi. Ma soprattutto, spero che blll, le mille balle blu di questo regime di lunatici in libera uscita scoppino tutte insieme, belli ciao, e a culo tutto il resto.
Max Del Papa, 10 febbraio 2022