Salute

Torna il terrore?

Covid, sono pronti a rifilarci un nuovo vaccino

vaccini covid © WebTechExperts e Ari Kustiawan tramite Canva.com

Secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, il mese prossimo uscirà un nuovo vaccino Covid, ma gli esperti americani e gli analisti sanitari affermano che probabilmente esso sarà accolto con freddezza, anche se i ricoveri per “Eris”, una variante della forma Omicron del coronavirus, aumentano in tutto il Paese. Tant’è che a fronte del 2021, quando ben 240 milioni di cittadini a stelle e strisce avevano ricevuto almeno una dose di questi portentosi elisir di lunga vita, l’anno successivo meno di 50 milioni di americani hanno aderito all’immunizzazione di massa. Secondo Ashley Kirzinger, Direttore della Metodologia di Indagine della Kaiser Family Foundation, la ragione principale di questa disaffezione, che per la verità interessa tutto l’Occidente, è essenzialmente legata alla convinzione di essere protetti dal virus a causa di vaccini o infezioni precedenti, almeno secondo accurati sondaggi realizzati dalla stessa fondazione.

Pfizer e Moderna in calo

Ovviamente tutto ciò ha messo nell’angolo le più importanti casa farmaceutiche, su tutte Pfizer e Moderna, che dopo aver lungamente beneficiato di un affare sanitario senza precedenti nella storia mondiale, ora si trovano nella condizione di dover ridimensionare di parecchio le loro auree aspettative, con la conseguenza di tagliare investimenti e posti di lavoro. Sembra infatti che, nonostante il calo delle dosi vendute, ancora nel 2022 i due colossi abbiano fatturato oltre 56 miliardi di dollari. Ma gli analisti prevedono un vero crollo per l’anno in corso, con appena, si fa per dire, 20 miliardi di ricavi.

Il nuovo vaccino Covid sarà obsoleto?

Teniamo anche presente che il vaccino che verrà messo in commercio è stato elaborato sulla variante Omicron di alcuni mesi addietro, non certamente sulla variante Eris, che secondo gli esperti italiani avrebbe già preso il sopravvento sulle altre consorelle del terrore virale. Dunque, come accaduto sin dall’inizio di questa oscura vicenda vaccinale, ci si dovrà accontentare di un vaccino abbastanza obsoleto e per una malattia che attualmente è al massimo paragonabile all’influenza stagionale.

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Italia, nuova circolare sulla vaccinazione

Tuttavia, quasi a dar man forte alla declinante fortuna dei signori del vaccino, il ministro della Salute, il più che riflessivo Orazio Schillaci, ha da poco diffuso una “nuova” circolare sulla vaccinazione per il coronavirus praticamente identica a quella dello scorso anno. Nel documento si annuncia che “In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), la cui approvazione da parte di Ema e Aifa è prevista per fine estate/inizio autunno e di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre.”

Nel dettaglio, come riporta un articolo di Repubblica, “l’obiettivo è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari”. Ebbene, proprio per raggiungere questo scopo, pensando evidentemente di debellare qualcosa di simile alla peste, Schillaci da indicazione di vaccinarsi una volta ogni dodici mesi, anche per chi ha già contratto la malattia.

Ora, considerando che il citato vaccino verrà somministrato insieme a quello influenzale, ci si chiede se ai pazienti verrà data la possibilità, ad esempio, di optare solo per quest’ultimo, evitando di farsi inoculare quelli sempre molto contestati per il Covid.

Una Repubblica fondata sul vaccino Covid

Ma al di là di ciò, stando così le cose, con tutti i virus che circolano nel mondo e loro infinite varianti, il rischio è che col tempo si crei una tale sovrapposizione di sieri miracolosi da far diventare la nostra una Repubblica fondata sui vaccini. A tale proposito segnalo che il grande Burioni da tempo sta sostenendo una campagna per quelli, sempre sperimentali e ad mRna, per la cura dei tumori.

Anche in questo caso, come in merito al Covid-19, da perfetto ignorante ho sempre pensato, al pari dell’Organizzazione mondiale della sanità, che un corretto stile di vita rappresentasse il principale presidio contro molte delle malattie che colpiscono la società moderna. Ma questa è tutta un’ altra storia.

Claudio Romiti, 14 agosto 2023