Ormai abbandonato da tutto e tutti, il deputato con gli stivali, Aboubakar Soumahoro, sputa il rospo e si scaglia contro gli ex alleati Bonelli e Fratoianni. Nel corso di queste settimane, a partire dallo scandalo delle cooperative della suocera del parlamentare (e le indagini che riguardano anche la moglie), abbiamo raccontato a lungo di come i paladini della sinistra (esatto, quelli che una volta lodavano Soumahoro) abbiano deciso di fare marcia indietro, disconoscendo quello che era diventata la nuova star del progressismo.
Dalle colonne del Riformista, però, Soumahoro ha deciso di rompere il silenzio stampa, affermando di aver “subìto un processo a reti unificate, con un dolore, una sofferenza che non auguro a nessuno in questa vita. Sono saltate le regole del vivere civile, della buona informazione. La disinformazione si è sostituita all’informazione. Ed è saltata la capacità di essere razionali”. E continua: “In pochi giorni sono diventato il simbolo di ogni male, di ogni cattiva condotta. Senza la capacità minima di tenere in piedi la buona informazione. Ho subìto un linciaggio”.
Esatto, il passaggio da nuovo paladino della sinistra a totale sconosciuto è stato quasi immediato. Come ha ben dimostrato il caso di Zoro, conduttore di Propaganda Live, che dopo aver presentato Soumahoro addirittura a Papa Francesco, ha deciso di rinnegarne qualsiasi conoscenza dopo l’avvio delle indagini nei confronti di moglie e suocera.
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Eppure, il deputato con gli stivali continua a schiacciare il pedale dell’acceleratore: “Sono umanamente deluso da molte persone. Alle minacce di morte alla mia persona e alla mia famiglia non è seguita la tutela che doveva esserci. Mi aspettavo una solidarietà che non c’è stata”. E sgancia la bomba sui leader di Verdi e SI: “Mi erano venuti a cercare per candidarmi, e che in campagna elettorale mi chiedevano i selfie, a un certo punto li ho visti attraversare la strada per non incontrarmi. Con una dinamica che si fatica a capire, il giorno prima ti incensano e il giorno dopo ti allontanano”.
Non manca poi la solita manfrina su una presunta Italia intrinsecamente razzista: “Sono diversamente abbronzato, è innegabile. In questo Paese, pesa molto essere neri. Rende tutto molto più complicato, e lo sappiamo. Non lo scopriamo oggi”. E sentenzia: “Continuerò ad andare casa per casa e strada per strada, come diceva Enrico Berlinguer”.
Immediata, però, è stata la risposta del leader dei Verdi Bonelli: “Non abbiamo abbandonato nessuno. La solidarietà si dà quando c’è chiarezza. Mio padre mi ha insegnato che per avere sostegno bisogna essere sempre chiari. L’ultima riunione fatta con Aboubakar era più o meno a metà novembre, quando gli abbiamo chiesto di portarci gli elementi per darci modo di dargli il nostro supporto. In fondo, siamo noi ad averlo candidato e portato in Parlamento. Dopo due mesi nulla di tutto ciò è accaduto“. E contrattacca: “Sono deluso sul piano umano e dispiaciuto nei confronti della nostra comunità”.