Striscia la Notizia non si ferma. E ormai da settimane prosegue le sue indagini sulla catastrofica (per la sinistra) vicenda di Aboubakar Soumahoro e della sua famiglia. Il famoso giornale satirico non si è concentrato tanto, o non solo, sulle magagne delle due cooperative della famiglia, sul ruolo della suocera del sindacalista o su quello della moglie Liliane. Ma anche su come il deputato con gli stivali sia diventato simbolo e totem di una sinistra che non sa più che pesci prendere.
Il dito è ovviamente puntato su Marco Damilano e Diego Bianchi, in arte Zoro. I due conduttori e giornalisti, entrambi di casa a La7 (e Damilano ora anche in Rai), secondo Striscia avrebbero “costruito a tavolino” il personaggio. Il primo gli dedicò una ormai famosa copertina per contrapporlo a Salvini (“Uomini e no”), mentre l’altro lo ha invitato più di una volta in trasmissione. Una esposizione mediatica che alla fine ha portato Sinistra Italia e Verdi a candidarlo nonostante i tanti che dal territorio pugliese segnalavano alcune anomalie. Quali? Accuse, tutte da verificare, di non aver speso allo scopo i fondi raccolti per i migranti. E quelle di non essersi accorto che, mentre lui girava l’Italia a denunciare le carenze dell’accoglienza ai migranti e lo sfruttamento dei lavoratori stranieri, nelle cooperative a lui più vicine accadeva qualcosa di simile con dipendenti non pagati e condizioni per gli ospiti dei centri non proprio ottimali.
Ma torniamo ai due maître à penser della sinistra. Striscia fa notare che anche due membri pugliesi della Direzione Nazionale di Sinistra Italia, Marco Barbieri e Mario Nobile, avevano segnalato a Nicola Fratoianni che Soumahoro nient’altro era che “un personaggio creato dal gruppo Gedi e da La7, in particolare dal programma Propaganda Live“. E che dunque bisognava andarci coi piedi di piombo. Niente da fare. Il personaggio mediatico ormai era stato costruito, peraltro da due insospettabili di La7. E oggi, dopo settimane dallo scoppio dello scandalo, il tg satirico scodella un video del 7 aprile del 2019 “in cui sono gli stessi Damilano e Zoro ad ammetterlo”. Sul palco si vedono i due giornalisti abbracciarsi ripetutamente al sindacalista dei braccianti in una profusione di sorrisi che oggi si scordano. “La costruzione di una leadership è difficilissima”, diceva Zoro di fronte alla platea del festival (molto conformista) del giornalismo perugino. In prima fala in platea chi c’è? Ovviamente moglie e suocera Soumahoro.
Che i due giornalisti apprezzassero le doti del neo deputato non è ormai un mistero. “Aboubakar è un non leader che rappresenta molto di questo mondo”, diceva Damilano a In Onda. Giorni ormai finiti. E se Zoro in diretta nel pieno dello scandalo ha almeno tentato di giustificarsi, al momento Striscia non ha notizie di Damilano che pure aveva intervistato e rintervistato il deputato con gli stivali. “Strano – dice il tg satirico – se su altri scandali morde come uno squalo, su Soumahoro resta muto come un pesce”. Eppure di cose da commentare ce ne sarebbero, come l’ultimo servizio di Pinuccio. L’inviato di Striscia sostiene infatti che la Casa dei diritti e della dignità di Latina, aperta dallo stesso Soumahoro, avrebbe avuto la sede proprio nello stesso stabile sia della cooperativa Karibu che in quella dell’Aid Italia del cognato di Aboubakar. La domanda resta sempre la stessa: poteva, Aboubakar, non sapere cosa succedeva nelle cooperative della suocera?