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Sovranismo e oltre. Che destra sarà dopo Atreju

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Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni hanno lanciato la sfida alle stelle dalla tre giorni di Atreju a Roma, lo storico appuntamento della destra italiana che mai come quest’anno è stato al centro del dibattito politico visto lo spessore del programma con ospiti di primo livello; dal premier Giuseppe Conte al Primo ministro ungherese Orbán, ai principali intellettuali e giornalisti del mondo conservatore e sovranista, a politici internazionali come il leader di Vox Santiago Abascal. Un riconoscimento arrivato anche dal Corriere della Sera che ha definito “il palco trasversale di Atreju, il centro della politica”.

Sbaglia chi da destra critica la presenza di Conte, nonostante la divergenza di idee, la presenza del Presidente del Consiglio dà istituzionalità all’evento ed è un importante riconoscimento per la destra per anni si è cercato di marginalizzare e ghettizzare. Oltre alle decine di eventi e presentazioni in programma con dibattiti non solo politici ma anche culturali, Atreju è stata l’occasione per rinsaldare il legame con gruppi, comunità, politici territoriali che, dopo la fine di An e in seguito del Pdl, si erano dispersi in varie esperienze politiche. La crescita di Fratelli d’Italia ha contribuito a ricostituire un mondo che aveva trovato ospitalità in diverse case ma, il risultato delle elezioni europee e i sondaggi in crescita, confermano la riuscita di un percorso politico in grado di abbracciare un’area che va dai liberal-conservatori ai sovranisti.

Il clima che si è respirato all’Isola Tiberina è stato di grande vivacità (anche culturale, come testimonia lo spazio librario) in vista delle elezioni regionali in Umbria, Emilia-Romagna e Calabria ed è emersa la volontà di ritagliarsi un ruolo sempre più centrale nello schieramento di centrodestra. Lo ha ricordato Giorgia Meloni nel suo discorso conclusivo di fronte a migliaia di persone divise tra il grande tendone gremito e il resto dell’Isola Tiberina dove si sono stipati i sostenitori di Fratelli d’Italia davanti ai maxi schermo, tracciando il percorso del partito nei prossimi mesi e anni. Al centro dell’agenda dei patrioti, come la Meloni ha definito elettori e militanti di Fdi, ci sono la battaglia per il presidenzialismo, la revisione delle politiche migratorie e la stipula di un patto anti inciucio con gli alleati.

Paradossalmente la formazione del governo giallo-rosso (o rosso-giallo come viene definito ad Atreju) può rappresentare un’opportunità per costruire un progetto non solo politico ma di pensiero che possa poggiarsi su solide basi che prescindano dalle singole contingenze del momento. In tal senso Atreju ha rappresentato un’occasione importante in attesa del nuovo appuntamento che Giorgia Meloni ha lanciato per il 30 novembre che nelle sue intenzioni sarà una giornata programmatica aperta a tutti i patrioti italiani.

Francesco Giubilei, 23 settembre 2019