C’è chi non si rassegna all’arretramento del virus, al calo della mortalità, al decrescere dei contagi e al galoppare della campagna di vaccinazioni. È evidente che uno dei segni esteriori del regime sanitario da cui sarà più difficile liberarsi è la mascherina, la cui funzione, peraltro, è stata dibattuta in modo parossistico: nei primi mesi della pandemia, quando le mascherine si faceva fatica a reperirle e quelle che avevamo le spedivamo in Cina, c’era chi, come Walter Ricciardi, le considerava inutili per i “sani”. Poi, ci hanno spiegato che erano indispensabili, addirittura all’aperto, dove le probabilità di contagio crollano drasticamente.
Ma fino a quando dovremo girare imbavagliati? In realtà, anche i più rigoristi stanno pian piano cedendo. Persino Franco Locatelli, ormai, annuncia che entro luglio, almeno all’aperto, l’obbligo dovrebbe decadere. Su questa stessa lunghezza d’onda c’è Pierpaolo Sileri, che invero è sempre stato il meno chiusurista degli esponenti del ministero della Salute. Ma c’è anche chi vorrebbe prolungare l’agonia: in fondo, la mascherina, come una sorta di bavaglio delle libertà, è un simbolo tangibile dell’esistenza di un’emergenza, quindi di poteri speciali che il governo può esercitare e che hanno rappresentato la fortuna politica per ministri o tecnici che sarebbero stati, altrimenti, condannati all’irrilevanza. E così, da Fabio Fazio, Roberto Speranza ha detto che “non dobbiamo avere fretta di abbandonare queste abitudini”. È la solita logica della “gradualità”, che semplicemente è un freno a mano imposto alla vera normalità. “La mascherina non è un prezzo enorme”, dice Speranza. La logica è sempre quella: un piccolo sacrificio nel nome della sicurezza. E a furia di piccoli passi, di piccoli sacrifici, da un anno viviamo senza libertà.
Ma qualcun altro la pensa in modo persino più radicale del ministro. È il caso di Andrea Crisanti, secondo il quale, per togliere le mascherine al chiuso, dovremo aspettare almeno ottobre-novembre. A Skytg 24, il virologo conferma che all’aperto potremmo non aver più bisogno delle mascherine già da luglio, mentre “le leveremo completamente verso ottobre-novembre”, ma solo “se si dimostrerà che la vaccinazione dura per lo meno un anno”. Un altro po’ di emergenza, un altro po’ di restrizioni, divieti e obblighi: c’è chi questa pandemia proprio non vuole lasciarsela alle spalle…