Ma che brutte persone quelli che a Pontinia, vicino Latina, hanno mandato i carabinieri a una festa di matrimonio dove gli invitati erano in sovrannumero rispetto a quanto stabilito dal sacro Dppcm. E i militari, naturalmente, hanno multato tutti e adesso sequestrano pure la villa. Perché era una villa, con gli 82 commensali a debita distanza: niente da fare, duro decreto sed decreto, la legge è uguale per tutti e non guarda in faccia a nessuno. Quasi. Inflessibili i tutori dell’ordine, nel giubilo dell’assessore regionale alla Sanità: “Irresponsabili, giustizia è fatta”.
Stessa musica a Zafferana Etnea, dove a festeggiare gli sposi erano in 54 e sono stati tutti stangati al momento del brindisi. Questo matrimonio non s’ha da fare!, han deciso gl’innominati da quei vigliacchi senza faccia che sono. E se lo ricorderanno fin che campano, le due coppie, questo giorno in cui sono stati trattati da terroristi, questo giorno sognato, sudato, rovinato per sempre.
Chissà, fosse stata una festa nuziale di rom, per dire, se le solerti sentinelle sarebbero state altrettanto tempestive. E chissà quanto ha contato negli spioni la preoccupazione per il Covid e quanto invece una sorta di invidia, di meschinità sociale da figli di puttana. Gente così: di sinistra, geneticamente modificata, incarognita con la scusa della giustizia sociale (e pure sanitaria). Han subito messo in pratica le raccomandazioni del ministro Speranza, e per questo restano delle brutte persone; quelle per bene, che non si sarebbero mai sognate, si convincono sempre più che questo è un paese di merda, solo a dargliene la possibilità. In democrazia la delazione è spregevole, nei regimi comunisti è meritoria. Avanti popolo, che è solo un debutto.
Max Del Papa, 20 ottobre 2020