Politica

Speranza vuole farci “abituare” al green pass

Il ministro della Salute rivendica l’uso del lasciapassare, un asfissiante strumento burocratico

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Cambiano le dittature ma la megalomania dei suoi artefici è sempre la stessa. Se una volta un signore dalla mascella volitiva poteva vantarsi delle oramai proverbiali otto milioni di baionette, oggigiorno un evanescente Robespierre in giacca e cravatta, il ministro Roberto Speranza, si esalta per aver sommerso gli italiani sotto una montagna di green pass. Tant’è che in occasione del question time alla Camera, svoltosi mercoledì scorso, ha trionfalmente annunciato che in tale data erano già stati scaricati 194 milioni di abominevoli lasciapassare sanitari per vivere. “La strategia del governo continuerà a puntare in maniera molto significativa sul green pass”, ha solennemente dichiarato il ministro della Salute, dimostrando l’intenzione di non modificare di una virgola una linea di contrasto al Covid-19 che fa acqua da tutte le parti.

Speranza rivendica il green pass

Anzi, egli si è addirittura compiaciuto del presunto successo dello stesso abominevole lasciapassare, sostenendo che proprio il gran numero di green pass richiesti “testimonia che questo strumento è oramai pienamente dentro le abitudini e la consuetudine dei nostri concittadini.” Una frase, quest’ultima, a dir poco raccapricciante e che rappresenta in maniera plastica la perdita di qualunque senso delle proporzioni da parte di Speranza e di tanti altri esponenti del partito unico del virus. In realtà, questo abnorme numero di green pass, unito all’altrettanto insensata campagna di tamponi a tappeto, rappresenta una continua, colossale distorsione di risorse umane e materiali che stanno già producendo rilevanti costi economici, sociali e psicologici, sebbene in parte ancora invisibili ai più.

Lasciapassare inutile, ma insistono

E mentre tanti altri Paesi europei si stanno rapidamente avviando verso una vera normalizzazione, accettando di convivere con un virus che oramai sembra aver perso molta della sua aggressività,  noi proseguiamo nella nostra guerra burocratica – secondo una felice espressione di Pietrangelo Buttafuoco – al Sars-Cov-2 a colpi di tampone e scartoffie verdi. Strumenti che i fatti hanno dimostrato assolutamente inutili per lo scopo dichiarato dai suoi artefici, cioè quello di bloccare la diffusione dei contagi, ma perfettamente idonei per esercitare un asfissiante controllo politico sui cittadini. Ma, a quanto pare, siamo in pochi ad essercene accorti.

Claudio Romiti, 14 gennaio 2022