La corsa alla Casa Bianca entra ogni giorno più nel vivo, e tra i numerosi dubbi che aleggiano intorno ad una competizione elettorale che si preannuncia a dir poco incandescente, inizia a farsi largo una certezza: chiunque dovesse vincere le elezioni, Joe Biden non sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo le ultime disastrose uscite pubbliche che ne hanno evidenziato le precarie condizioni di salute, l’81enne presidente americano sembrerebbe infatti essere stato scaricato dall’intera galassia dem a stelle e strisce.
La scarsa lucidità di cui gode l’attuale inquilino della Casa Bianca, unitamente ai responsi dei sondaggi, che danno Donald Trump in netto vantaggio sullo sfidante, dovrebbero aver definitivamente convinto i democratici a forzare la mano per convincere (o meglio costringere) Joe Biden a farsi da parte. E con i tempi per la scelta di un possibile sostituto che si assottigliano sempre più, il pallino del gioco sembrerebbe ora essere passato nelle mani di Barack Obama.
Proprio l’ex presidente Usa, considerato fino a pochi giorni or sono il possibile salvatore di Biden (tanto che si era ipotizzata per lui persino una nomination come vice nell’ottica di rafforzare la ricandidatura del presidente uscente), starebbe cercando con ogni mezzo di aumentare la pressione su Biden per spingerlo verso una mesta ritirata. Proprio in quest’ottica vanno interpretate le nette prese di posizione di molti personaggi del mondo della politica, dello spettacolo, del giornalismo e dell’imprenditoria orbitanti intorno al variegato mondo dem americano. Altro che salva-Biden. Obama, al contrario, si starebbe adoperando in ogni modo per sferrare il definitivo colpo del Ko al suo vecchio vice.
Ma per quale motivo l’ex presidente è così deciso ad estromettere dai giochi Joe Biden? Stando a quanto trapela da autorevoli fonti democratiche di Washington, esisterebbe un patto segreto stipulato tra i due, che includerebbe l’eventualità di una possibile discesa in campo dell’ex first lady Michelle poco prima delle Convention estive. Nel dettaglio, l’accordo in questione prevederebbe il pieno sostegno della famiglia Obama alla ricandidatura di Joe Biden in caso di sondaggi favorevoli e della sussistenza di una condizione psicofisica idonea a correre per un nuovo mandato, con la possibilità di un cambio di candidato in corsa, e comunque non oltre il mese di luglio, in caso di ritardo nei sondaggi o di precarie condizioni di salute del presidente uscente.
In tale ultimo caso, stando al contenuto dell’accordo, a prendere il posto di Joe Biden sarebbe Michelle Obama, individuata dai dem come l’unica candidata in grado di poter competere con Donald Trump, complice anche il ritardo nei sondaggi dell’altra papabile candidata dem, l’attuale vice di Biden, Kamala Harris. Adesso, considerato lo stato di salute del presidente Usa, i sondaggi sfavorevoli, e con le Convention dei due partiti ormai alle porte, per Barack Obama è giunto il momento di appellarsi al patto e sferrare l’offensiva finale per lanciare la moglie nella corsa verso la Casa Bianca.
Ecco dunque spiegato il motivo di cotante pressioni piovute all’indirizzo di Biden nelle ultime ore per ottenerne il ritiro. L’establishment dem ha fatto la sua scelta: out Joe e avanti tutta su Michelle.
Salvatore Di Bartolo, 12 luglio 2024
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