Passata spumeggiante sotto tutti i capi bastone che si sono succeduti alla guida del Pd, la Signora delle infrastrutture e dei trasporti si sta ora muovendo con piglio poliziesco: senza aver affidato neppure una delega ai sottosegretari e ascoltando come suo unico “consigliori” il vecchio e caro amico, Mauro Moretti, sta infatti mettendo a punto una nuova struttura di controllo di tutte le opere sul territorio che, sulla carta, parte già con un costo di due milioni di euro. Una sorta di Anac 3.0 che si sovrapporrà agli uffici simili già esistenti all’interno dei ministeri e delle regioni e finirà per bloccare definitivamente, in nome della trasparenza, un settore già fortemente penalizzato. Alla Corte dei Conti che diranno?
Luigi Bisignani per Il Tempo 6 ottobre 2019