Terminato il ponte di Ognissanti, che aveva indotto i collettivi ad interrompere (dopo sole 24 ore) l’occupazione della Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, non si raffreddano gli animi a Roma. Stando alla denuncia dei giovani di Gioventù nazionale, i collettivi sarebbero tornati in azione. Facendo ricorso alla violenza.
Dopo gli scontri con le forze dell’ordine avvenuti appena una settimana fa a margine di un convegno organizzato alla Sapienza, si registra infatti un altro episodio violento in via Sommacampagna dove, dopo giorni di intimidazioni, un gruppo di ragazzi di estrema sinistra ha aggredito dei giovani militanti di Azione Studentesca iscritti alla storica sezione romana. Il bilancio del raid è di cinque feriti, stando al racconto di Francesco Todde, responsabile romano di Gioventù nazionale, due dei quali hanno subito percosse tali da dover essere portati al pronto soccorso.
L’aggressione è avvenuta nelle vicinanze della sede centrale di Gioventù Nazionale di via Sommacampagna, mentre i cinque militanti di Azione Studentesca erano intenti a ripulire dei muri imbrattati dai rossi con minacce e frasi ingiuriose. I cinque giovani sono stati aggrediti da una cinquantina di attivisti di sinistra, che già da giorni stavano provando in ogni modo e con ogni mezzo ad alimentare tensioni, anche andando in giro armati di caschi e bastoni. “In un crescendo di tensione artificialmente creata dalla sinistra cui abbiamo assistito in questi giorni sono stati provocatoriamente imbrattati i muri intorno alla sede con scritte ingiuriose e minacce – denuncia Fabio Rampelli – Mentre i ragazzi di Gioventù nazionale ripulivano i muri dalle scritte hanno subito un’aggressione da parte di cinquanta attivisti dei Collettivi e sono poi ricorsi alle cure mediche”.
Non accenna a placarsi dunque la spirale violenta dopo gli scontri tra collettivi e forze dell’ordine in Sapienza. Anzi, sembrerebbe quasi che i militanti di sinistra stiano assumendo ogni giorno di più atteggiamenti violenti che nulla hanno a che vedere con l’attività politica. Ragion per cui sarebbe auspicabile che si provasse a superare quel clima di odio e di intolleranza venutosi a creare in queste ultime settimane. Un invito, questo, che andrebbe accolto in primis dalle forze politiche di sinistra, Pd in testa, che non hanno ancora preso le distanze da quei movimenti composti da soggetti che fanno dell’odio e dell’intolleranza la propria ragione di vita.
Salvatore Di Bartolo, 3 novembre 2022