Il caso degli studenti dell’Università Bocconi puniti con sei mesi di sospensione per aver criticato la realizzazione di “bagni no gender” in Ateneo continua a tenere banco. E se ne discute anche durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica quando Nicola Porro e Giuseppe Cruciani si siedono in diretta al “tavolo per due” per commentare le notizie della settimana. Con il classico tono irriverente che li contraddistingue.
Porro è “impazzito” per quanto successo e soprattutto per chi chiede addirittura che questi ragazzi vengano puniti penalmente. “Forse vogliono portarli in carcere coi ceppi come Ilaria Salis? – dice il conduttore di questa Zuppa – È una cosa che mi fa impazzire”. I fatti sono noti: i ragazzi hanno commentato sui social la creazione di servizi igienici “no gender” con frasi a tratti ironiche a tratti legittimamente critiche nei confronti della decisione dell’Ateneo. Libertà di espressione, si diceva una volta. Oggi invece si viene puniti severamente.
Leggi anche:
- Che follia: fanno ironia sul bagni gender e la Bocconi li sospende
- Il terzo bagno: anche in Italia la polizia morale arriva dalle università
“L’Università una volta era un luogo di goliardia e sberleffo, oggi invece gli studenti vengono condannati a 200 ore di riabilitazione ai servizi sociali”, dice Cruciani. Qualsiasi cosa abbiano scritto su un portale che nulla c’entra con l’Università, la follia è che l’Ateneo “come una specie di polizia politica e morale ha preso queste frasi e li ha sospesi mettendone a rischio la carriera universitaria”. Secondo Cruciani “si sono trovati di fronte a processi stalinisti e di fronte ad una commissione hanno dovuto chiedere scusa per non passare guai”. Conclude Porro, rivolgendosi ai giovani coinvolti: “Non siete colpevoli. Non siete colpevoli. Qui siamo a Orwell”.
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).