La Banca centrale europea ha messo a segno la più rapida stretta ai tassi di interesse dalla nascita dell’euro: sette aumenti in dieci mesi, che hanno portato il costo del denaro al 3,75%. Obiettivo dell’istituto centrale presieduto da Christine Lagarde è domare l’incendio inflativo divampato in Europa dopo il conflitto in Ucraina a causa degli aumenti di gas e petrolio. Famiglie e imprese italiane stanno pagando la politica del rigore sul fronte dei prestiti. Vediamo allora cosa sta accadendo ai mutui casa e al credito al consumo in questa guida realizzata sulla base dei dati elaborati dalla Fabi, il principale sindacato dei bancari guidato dal segretario generale Lando Maria Sileoni.
In Italia 6,8 milioni di famiglie indebitate
Dall’Alto Adige alla Sicilia sono 6,8 milioni le famiglie italiane che hanno contratto un debito, pari a circa il 25% del totale. Di queste, 3,5 milioni stanno pagando un mutuo per coronare l’obiettivo di avere una casa di proprietà, confermando così come il mattone resti il grande amore dei nostri connazionali: lo stock dei mutui a fine febbraio ammontava a 426 miliardi, in crescita di 50 miliardi rispetto a fine 2017 (+13,5%).
Mutui, si rischia il raddoppio delle rate
Se le condizioni dei mutui a tasso fisso già in essere sono al riparo dalle politiche della Bce e resteranno inalterate fino alla scadenza, così non avviene per gli altri tipi di finanziamenti. In particolare, si stima che le rate dei nuovi mutui casa a tasso fisso siano destinate a raddoppiare, mentre quelle legate al tasso variabile dovrebbero salire del 50-60%. In soldoni, un mutuo a tasso fisso da 200mila euro della durata di 25 anni, a fronte di un tasso medio che dovrebbe presto superare il 5%, potrebbe comportare una rata mensile di 1.218 euro. Quanto al variabile, i nuovi mutui potrebbero avvicinarsi rapidamente a quota 6%, a una distanza siderale dallo 0,6% di fine 2021. Vuol dire che per un prestito da 150mila euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.090 euro, ben 325 euro in più (+63,9%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa, ovvero 665 euro. Abbastanza per mettere a repentaglio la tenuta dei bilanci delle famiglie italiane, già in difficoltà a far combaciare l’esborso per riempire il carrello della spesa e saldare le bollette di casa con stipendi sostanzialmente piatti; non per nulla l’Ocse stima che il reddito reale degli italiani sia sceso del 3,5% a causa del caro vita.
Credito al consumo, 8mila euro in più per l’automobile
Le cose non vanno molto meglio per il credito al consumo e i prestiti personali. Se alla fine del 2021 il tasso d’interesse medio era dell’8,1%, il costo potrebbe presto toccare il 12,8%: in pratica, stima la Fabi, per acquistare un’automobile da 25mila euro interamente a rate, con un finanziamento di dieci anni, il costo totale passa da 37.426 euro a 45.704 euro, con un aggravio di 8.279 euro (+22,1%). O ancora comprare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento di 5 anni, comporta un costo di 1.061 euro contro i 942 euro di fine 2021 (+25,3%).
Come proteggersi?
La Bce sta rallentando il ritmo delle strette e l’americana Fed ha già detto che a giugno potrebbe fermare i rialzi ma, sebbene i tassi appaiano vicini al picco, tutto lascia pensare che Cristine Lagarde a metà giugno incrementerà il costo del denaro di un altro quarto di punto, raggiungendo il 4 per cento. In ogni caso per molto tempo gli italiani non rivedranno i tassi rasoterra degli anni scorsi, quando prima la difesa dell’euro e poi il Covid hanno comportato misure straordinarie. Sostanzialmente due le contromosse per rimediare alla stangata sui prestiti in essere: 1) ricorrere alla surroga – che è possibile sia per la prima sia per le seconde case e non comporta costi o oneri per il mutuatario – per limare l’importo della rata, “traslocando” il mutuo per cogliere le offerte più convenienti sul mercato; 2) utilizzare una eventuale liquidità in eccesso sul conto corrente per ridurre il debito complessivo; in questo modo si eviterà anche di vedere i propri risparmi erosi dall’inflazione. In ultimo non resta che chiedere alla propria banca di ricalibrare le condizioni del finanziamento per allungarne la durata, così da riportare l’importo delle rate sotto controllo. Se si èinvece in procinto di sottoscrivere un nuovo mutui o prestiti è invece opportuno sondare in modo approfondito il mercato (i comparatori online possono essere un valido aiuto) e tenere d’occhio il Taeg, che esprime il costo totale del finanziamento.