Statalisti rassegnatevi: ecco i 26 successi di Milei

Il presidente liberista argentino in soli 11 mesi ha messo in fila tutta una serie di risultati tangibili facendo uscire il Paese dalla recessione

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Milei Motosega 02

Javier Milei si è definito un anarcocapitalista a lungo termine e un miniarchico a breve termine. Al momento della sua elezione, l’Argentina era sull’orlo della peggiore crisi della sua storia perché si registravano squilibri peggiori rispetto alle tre precedenti crisi argentine. L’Argentina presentava, soprattutto, un deficit gemello, ovvero un disavanzo pubblico ed un disavanzo delle partite correnti (nella bilancia dei pagamenti, le partite correnti sintetizzano la posizione debitoria o creditoria di un paese nei confronti del resto del mondo, le partite correnti sono costituite dalle transazioni che quel paese effettua per la vendita e per l’acquisto di beni e servizi) pari al 17% del PIL (con il 4% l’allarme è giallo, con l’8% la catastrofe è imminente…).

Le riserve del Banco Centrale erano negative per 12 miliardi di USD; i debiti con gli importatori ammontavano a 50 miliardi di USD; i dividendi da pagare ammontavano a 10 miliardi di USD; c’erano scadenze imminenti del debito pubblico per 90 miliardi di pesos e 25 miliardi di USD; il passivo della Banca Centrale, rimborsabile in un giorno, era equivalente a quattro basi monetarie; l’inflazione era all’1% giornaliero pari al 3.700% annuo (anche a causa del precedente governo che ha speso il 2% del pil per la campagna elettorale); con ogni probabilità, l’inflazione argentina, nei primi 15 giorni di dicembre, era al 7.500% annuo e al 17.000% annuo per i prezzi all’ingrosso.

Nessuno, nella storia, ha mai realizzato quello che ha già conseguito Milei in soli 11 mesi. Ha presentato un DNU (decreto di necessità ed urgenza) dopo solo due giorni.

1. 800 riforme approvate (cinque volte più di Menem) con solo il 10% dei senatori ed il 15% dei deputati alla camera. Pronte altre 3.000 riforme. Le riforme già approvate permetteranno di scalare 80 posti nella classifica delle libertà economiche dell’Heritage Foundation (nel 2024, Argentina è al 145° posto: 80 posizioni significherebbe collocarsi più avanti dell’Italia che, in costante discesa, ha l’81ma posizione; l’obiettivo di Milei è la prima posizione mondiale!). Scalare posizioni in questa classifica è fondamentale perché i paesi più liberi sono 12 volte più ricchi dei paesi statalisti, registrano tassi di crescita doppi, hanno 25 volte meno poveri e 50 volte meno indigenti.

2. Spesa pubblica ridotta del 35%! Come sostenuto dalla Scuola Austriaca, la riduzione della spesa pubblica, correttamente definita da Murray Rothbard “depredazione governativa del prodotto privato nazionale”, è una conditio sine qua non per crescere.

3. Inflazione scesa dal 54% mensile a dicembre 2023, al 3,5% mensile di settembre 2024 (2,00% inflazione di settembre dei prezzi all’ingrosso). L’inflazione mensile alimentare di settembre è negativa del 15% (dati mensili negativi negli ultimi 6 mesi). Risultati ottenuti senza alcun controllo dei prezzi o della tassazione ma con l’unico modo possibile, ovvero surplus fiscale ed emissioni monetarie zero. Quando l’inflazione diminuisce o diventa negativa è come se venisse distribuito un dividendo a tutta la popolazione. Un dividendo, però, non egualitario perché i beneficiari, essendo l’inflazione la più regressiva delle imposte, sono soprattutto i meno abbienti.

4. Ha abolito due terzi dei ministeri e, tra gli otto ministeri residui, ha istituito quello della deregolamentazione al cui vertice è stato nominato il ministro Federico Sturzenegger.

5. Riforma del mercato degli affitti basata sulla liberalizzazione. Risultato: molti più immobili disponibili con i prezzi medi scesi del 20%-25%.

6. Liberalizzazione nell’utilizzo di qualsiasi divisa per qualsiasi pagamento.

7. Surplus fiscale dal primo mese di gennaio 2024 (+1,10% del Pil nel primo semestre 2024).

8. Emissione monetaria zero (nel paese che ha realizzato 10 default) condizione necessaria per ridurre l’inflazione.

9. Salari reali, al netto dell’inflazione, dunque, aumentati dell’11% da aprile ad ottobre: il potere di acquisto dei cittadini cresce,

10. Il credito privato è aumentato del 164% dal momento delle elezioni.

11. 50mila lavoratori pubblici licenziati.

12. Legge Rigi che ha permesso investimenti esteri fino a 200 milioni di USD (lui avrebbe voluto senza limitazioni massime). 1,5 miliardi di dollari nei settori minerari e delle energie rinnovabili entrati a fine otto 2024.

13. Indice della povertà economica sceso dal 52% al 48%.

14. 85% dei giovani ha dichiarato di apprezzare Milei.

15. Approvata legge anti proteste.

16. Non abolite le università pubbliche ma iniziato periodo di audit necessario a controllare e limitare i fondi.

17. Non ancora cancellato il finanziamento pubblico al cinema ma, aver limitato l’intervento statale al 30% della produzione ha, di fatto, ridotto fortemente il finanziamento pubblico perché il restante 70% deve essere privato.

18. Tagliati completamente i fondi pubblici ai giornali.

19. Scudo fiscale, denominato blanqueo (pronuncia blancheo), dei conti detenuti all’estero. Limite di 100.000 $ (avrebbe voluto approvare una norma senza limitazioni di importo ma non è stato possibile per insufficienti numeri in parlamento).

20. Notevole riduzione della criminalità: -80% i reati con zero omicidi nell’ultimo mese nella zona di Rosario (nota per il narcotraffico).

21. Il rischio paese è sceso sotto 900 punti (2.900 al momento dell’elezione).

22. L’Argentina è l’unico paese che ha concesso rifugio a 6 oppositori del dittatore comunista Nicolas Maduro presso la propria ambasciata a Caracas. Inoltre, Milei è l’unico leader mondiale ad aver chiesto un mandato di cattura internazionale alla Corte Penale Internazionale con l’accusa di crimini contro l’umanità per il dittatore comunista venezuelano Nicolas Maduro accusato di migliaia di brogli elettorali, arresti arbitrari, torture indicibili e delitti di oppositori venezuelani, militari compresi.

23. La Borsa di Buenos Aires ha realizzato, in ARS (Argentine Pesos) ed in Euro, eccezionali performance negli ultimi 12,18 e 24 mesi: +213% in ARS, ovvero Argentine Pesos, dal 4/11/2023 al 4/11/2024 (più che triplicato il valore in 12 mesi); +530% in ARS, ovvero Argentine Pesos, dal 4/5/2023 al 4/11/2024
+1.165% in ARS, ovvero Argentine Pesos, dal 4/11/2022 al 4/11/2024; il pesos argentino si è svalutato, negli ultimi 12/18/24 mesi, del 190%, del 342% e del 602% rispettivamente. La performance della Borsa di Buenos Aires è, dunque, eccezionale anche considerando la perdita di valore della divisa locale. In sintesi, 100 Euro investiti nella borsa di Buenos Aires nel maggio 2023, dopo 18 mesi, pur considerando l’elevata svalutazione del peso, sono diventati 145 euro circa (118 euro dopo 12 mesi e 184 euro dopo 24 mesi). Il valore dei bonos argentini (i bond argentini) sono raddoppiati o pressoché triplicati, a seconda delle scadenze, dal giorno delle elezioni. I CDS (Credit Default Swap) dei bond argentini quotavano 5.000 punti ad inizio mandato. Ad inizio novembre 2024, 900 punti. Dunque, per assicurarsi dal fallimento occorreva pagare un premio pari al 50% del valore del titolo, A novembre del 2024, solo il 9%.

24. Il ministro dell’Economia Luis Caputo ha ricevuto il premio “migliore ministro dell’anno” dalla rivista LatinFinance. Javier Milei lo ha definito, più volte, “miglior ministro del mondo”.

25. L’Argentina è uscita dalla recessione dopo 6 mesi di crescita continua. Le chiavi del successo di Javier Milei: forte riduzione dell’inflazione; deregolamentazione dell’economia; adeguamento della spesa pubblica; eliminazione del deficit fiscale; emissione zero.

26. Molti istituti di ricerca internazionali, tra i quali l’economista argentino Ricardo Arriazu, prevedono, per l’Argentina, la migliore crescita del Sud America per il 2025 (crescita del pil prevista, superiore al +5%) con aumento dell’occupazione del 3% che corrisponde a circa 500 mila nuovi posti di lavoro.

Le elezioni del prossimo autunno (2025), le elezioni di metà mandato, sono molto attese perché potrebbero consentire di aumentare notevolmente il numero di parlamentari e permettere, dunque, un’ulteriore spinta alle riforme. Attualmente Javier Milei gode di un elevato consenso, tra i più elevati in assoluto tra i presidenti ed i capi di governo di tutto il mondo, superiore al 62%.

Andrea Bernaudo, 15 novembre 2024
Presidente Liberisti Italiani

*** Alcuni dei passaggi dell’analisi sono tratti dall’articolo di Bernardo Ferrero su Libero (leggi qui l’articolo)***

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