Sulla vicenda Stellantis, oggi il Sole24Ore si è prodigato in quello che già ieri aveva fatto il Corriere della Sera, cioè raccontare che negli ultimi tre anni l’azienda ha realizzato 11,7 miliardi di euro di utili perdendo però 2,24 milioni di auto vendute in un periodo di tempo paragonabile. Molto bene. Ma il punto sostanziale è: toc toc, dove diavolo eravate fino ad oggi? Parlo sia del Corsera che del giornale degli industriali. Dove eravate quando noi facevamo notare che l’ex Fiat stava smantellando tutto? Dove era Landini? Dove erano i sindacati? Dove era Confindustria?
È troppo semplice accanirsi oggi sul manager Carlos Tavares, che – come abbia già detto – ha una caterva di colpe. Il punto è che i manager vengono scelti e pagati da un Consiglio di Amministrazione, che lo supporta nelle sue scelte. Stellantis non ha licenziato ieri gli operai. Non ha chiuso solo ora le fabbriche. Non ha delocalizzato da poco. Sono tutte operazioni portate avanti negli ultimi tre anni e non solo per colpa di Tavares. Il quale ha sì puntato tutto sull’elettrico, mentre il suo predecessore Sergio Marchionne ammoniva sulla bufala delle auto alla spina. Ma non ha fatto tutto da solo.
Anche perché sono proprio il Corriere, Repubblica e il Sole 24 Ore i primi ad aver detto che la rivoluzione green e la decarbonizzazione avremmo dovuto farla a tutti i costi. Sono loro ad aver sottovalutato l’effetto che queste scelte ideologiche avrebbero prodotto nell’indotto, che è quasi tutto orientato alla componentistica dei motori a scoppio.
Sono impressionato di come i giornali si accaniscano col manager professionalmente morto, in questo caso Tavares, mentre quando quello era super fico alla guida dell’azienda nessuno lo toccava. Hanno trovato il capo espiatorio, come se Tavares fosse stato paracadutato dalla luna sulla galassia di Exor. Ma veramente? Ma veramente? Perché tutte queste critiche non le avete fatte quando era ancora un uomo potente?
dalla Zuppa di Porro