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Strapotere Inter, lo scudetto è roba sua

Un calcio estremamente piacevole ed allo stesso tempo terribilmente efficace: questo il segreto della formazione di Inzaghi

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Importante ma non decisiva. Così era stata descritta la sfida scudetto di San Siro, così l’aveva inquadrata il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia. E per certi versi non poteva essere diversamente; con 15 turni di campionato da disputare (uno in più per l’Inter che dovrà recuperare il match con l’Atalanta) e la bellezza di 45 punti ancora a disposizione (48 per i nerazzurri), era chiaro che a prescindere dall’esito del derby d’Italia le sorti del campionato 2023/2024 non si sarebbero decise in una serata di inizio febbraio.

Tuttavia, pur nella consapevolezza che nessuna delle due contendenti si giocasse il match point scudetto, questa sfida rappresentava un interessante crash test per le ambizioni di entrambe, un’occasione per osservare da vicino il “corpo a corpo” tra due squadre che ben poco hanno in comune in termini di approccio e stile di gioco ma che stanno dando vita ad un appassionante duello per il titolo. Per quanto visto sul campo, la vittoria di misura dei nerazzurri (grazie all’autogol di Gatti nel primo tempo) va stretta alla band di Inzaghi, protagonista di un grande match, condotto con piglio autorevole ed in cui per lunghi tratti ha messo la Juventus alle corde; e se i bianconeri sono rimasti comunque in partita senza affondare va reso merito ad uno Szczesny ispiratissimo che con alcuni interventi prodigiosi ha tenuto in linea di galleggiamento i suoi.

Lo scontro diretto tra le squadre – classifica alla mano – più forti del campionato, ha certificato la netta superiorità di un’Inter capace di proporre un calcio estremamente piacevole ed allo stesso tempo terribilmente efficace. La Beneamata sa essere dominante ai due estremi del campo risultando in grado di produrre un intenso volume di gioco e trame offensive mai banali, senza per questo perdere equilibrio o mandare in affanno la propria retroguardia. Ciò acquisisce ancora maggior valore se pensiamo che spesso e volentieri anche i difensori partecipano attivamente alla manovra creando scompiglio in area avversaria con i loro inserimenti; non è un caso che l’azione che ha portato all’autogol di Gatti sia stata propiziata da un tentativo di rovesciata di un Pavard in versione attaccante aggiunto.

Di giornata in giornata i numeri di questa Inter diventano sempre più impressionanti; i nerazzurri non perdono un match in campionato da fine settembre (unica sconfitta stagionale in serie A), e possono contare su migliore attacco (51 gol all’attivo), migliore difesa (sole 10 reti al passivo) con un mostruoso +41 alla voce differenza reti. Come se non bastasse sono l’unica squadra a piazzare ben 3 calciatori diversi nella Top Ten dei marcatori; oltre a Lautaro capocannoniere indiscusso del torneo (già a quota 19 reti) si segnalano un sontuoso Calhanoglu a quota 9 marcature (un cecchino dagli undici metri) ed un sempre efficace Thuram a quota 8. Simone Inzaghi ha forgiato una macchina perfetta che gioca a memoria, riuscendo a tirare fuori il meglio da una rosa ampia e di spessore, sapientemente assemblata da un vero e proprio top player come Beppe Marotta (che nel frattempo ha già “bloccato” Zielinski e Taremi in vista della prossima stagione).

Si può dire che la Juventus esca ridimensionata dallo scontro diretto? Non necessariamente. Il rovescio di San Siro nulla toglie al grande campionato disputato dai bianconeri che restano tuttora l’unico avversario in grado di contendere il titolo ad un’Inter semplicemente stellare. Il punto piuttosto è che questa Inter in Italia è praticamente “ingiocabile” per tutti e quanto visto alla Scala del calcio ci ha detto che lo è anche per la Juventus. I bianconeri, in affanno fin dai primi minuti di gioco, una volta andati sotto non hanno mai dato l’impressione di avere la forza per ribaltare l’inerzia di un match assolutamente da non perdere. Va da sé che per la Juve, con l’Inter a +4 e con una gara in meno (virtualmente a +7 in caso di vittoria nel recupero con l’Atalanta), in chiave scudetto si fa durissima e non vi è più margine di errore; per intenderci, se i bianconeri vogliono continuare a mettere pressione all’Inter sono vietati nuovi passi falsi come quello dello Stadium con l’Empoli. Il calendario offre nell’immediato un trittico di partite non impossibili con squadre di bassa classifica come Udinese, Verona e Frosinone e l’imperativo è quello di ripartire con slancio e fare bottino pieno.

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In casa Inter, il vantaggio sulla Juventus seconda, seppure non ancora di sicurezza, permette di guardare con maggiore serenità al proseguo della stagione con i nerazzurri impegnati in un vero tour de force che prevede ben 5 match da qui a fine mese; tra questi spiccano l’incrocio con la nuova Roma di De Rossi all’Olimpico nel prossimo turno, l’andata degli ottavi di Champions con l’Atletico Madrid a San Siro (20 febbraio) ed il recupero casalingo con l’Atalanta a fine mese (sfida che eliminerà il famoso asterisco dalla classifica della Beneamata). Non proprio una passeggiata di salute ma va detto che questa Inter, così completa, così efficace, così totale, così consapevole della propria forza, se non commetterà l’errore di specchiarsi in sé stessa, ha tutte le carte in regola per continuare a volare in Italia e togliersi soddisfazioni in Europa. Avevamo detto che Inter-Juventus era “importante ma non decisiva”; in chiave scudetto però la spallata è stata di quelle forti e certamente l’obiettivo seconda stella per l’Inter è oggi un po’ più vicino.

Enrico Paci, 6 febbraio 2024

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