Netanyahu: "Avanti fino alla distruzione di Hamas"
“Le nostre forze sono lanciate in avanti all’attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele“, lo scrive il premier Netanyahu su X.
Da stamattina, l’Idf sostiene di aver colpito “200 obiettivi terroristici” a Gaza, a Nord e a Sud della Striscia, comprese Khan Yunis e Rafah. Per Hamas oggi sono morte 102 persone.
Fonti Usa: Israele e Hamas continuano a parlare degli ostaggi
Secondo la Cnn, Hamas e Israele in modo indiretto stanno ancora negoziando sul rilascio degli ostaggi. La pausa dai combattimenti potrebbe ricominciare. Gli Stati Uniti sperano già stasera.
Hamas: "Abbiamo attaccato città nel sud di Israele"
Le Brigate Qassam fanno sapere di aver preso di mira le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba, nel sud di Israele, come ritorsione “in risposta ai bombardamenti sui civili”. La tregua è ormai un lontano ricordo.
Israele: "Le trattative continuano". Hamas: "Pronti a nuova tregua"
Secondo Israele una nuova tregua non è da escludere. “Le trattative si svolgeranno in parallelo al fuoco”, ha detto un fonte politica ai media internazionali. “Hamas può sempre presentarci una lista di dieci donne da liberare ed allora prenderemo in esame una tregua di un giorno”.
Anche Hamas si è detta pronta a dialogare per arrivare ad una nuova tregua.
L'Idf invita i palestinesi a evacuare i confini con Israele
L’IDF sta fornendo informazioni ai residenti della Striscia di Gaza sui movimenti per la loro sicurezza nella prossima fase della guerra. Ecco come verranno divise le aree di evacuazione nella Striscia di Gaza.
“L’organizzazione terroristica Hamas – si legge nel comunicato dell’Idf – utilizza gli abitanti della Striscia di Gaza come scudi umani, collocando il suo comando e le sue infrastrutture militari in aree residenziali, ospedali, moschee e scuole. Hamas trasforma i siti civili in obiettivi militari, utilizzando i civili e le strutture civili come scudi umani.
Dall’inizio della guerra, l’IDF ha utilizzato vari mezzi per evitare di danneggiare i civili nella Striscia di Gaza. Ciò include l’invio di messaggi e annunci ai residenti di Gaza invitandoli a evacuare da aree specifiche utilizzate da Hamas per attività terroristiche e invitandoli a evacuare lungo le rotte pertinenti.
In preparazione alla prossima fase della guerra, l’IDF sta pubblicando la mappa delle zone di evacuazione nella Striscia di Gaza. Questo divide il territorio della Striscia di Gaza in aree secondo aree riconoscibili per consentire ai residenti di Gaza di orientarsi e comprendere le istruzioni e, se necessario, di evacuare da luoghi specifici per la loro sicurezza.
Una mappa interattiva pubblicata mostra i numeri delle aree nel nord e nel sud della Striscia, invitando i residenti a localizzare l’area di loro interesse e ad agire se viene chiesto loro di evacuare da essa.
La mappa è stata pubblicata su una pagina speciale sul sito web dell’IDF in arabo e in un video speciale diffuso dal portavoce dell’IDF in arabo sui social network. Inoltre, la mappa è stata pubblicata negli annunci distribuiti dall’IDF nella Striscia di Gaza“.
Hamas: "Israele responsabile della fine della tregua"
Un comunicato di Hamas accusa Israele di aver fatto fallire le trattative sul prolungamento della tregua: “Riteniamo l’occupante responsabile della ripresa del conflitto dell’aggressione contro Gaza”. “Per tutta la notte si sono svolte trattative per prolungare la tregua e Hamas aveva offerto di scambiare altri prigionieri, ma l’occuopante ha rifiutato tutte le offerte perché aveva già deciso di riprendere l’aggressione criminale”.
Iraele-Hamas, salta la tregua
Secondo Tel Aviv, dietro la decisione di non rinnovare la tregua dopo 7 giorni e lo scambio di diversi prigionieri ci sarebbe una violazione dei patti da parte dei palestinesi. Hamas “ha violato il quadro di riferimento – fa sapere l’ufficio del Primo ministro -, non ha rispettato l’obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele” e aggiunge che “in mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra: liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele“.
L'incontro Israele-Qatar
I media israeliani hanno diffuso una fotografia dell’incontro tra l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, e il presidente israeliano Isaac Herzog. UIIl Qatar, insieme a Egitto e Stati Uniti, sta guidando le trattative per la tregua nella Striscia di Gaza.
נשיא המדינה יצחק הרצוג ואמיר קטאר תמים בן חמד אל-ת׳אני לחצו ידיים ושוחחו במהלך ועידת ה-COP באיחוד האמירויות pic.twitter.com/62JdQPaWcx
— החדשות – N12 (@N12News) December 1, 2023
Il Nyt: "Israele conosceva i piani di Hamas da 1 anno"
Ulteriori dubbi emergono riguardo alle forze militari e alla sicurezza nazionale di Israele. Secondo quanto riferito dal New York Times, pare che il governo di Tel Aviv avesse ottenuto la strategia di battaglia di Hamas per l’attacco del 7 ottobre con un anticipo di almeno un anno. Tali informazioni provengono da un servizio investigativo del quotidiano americano basato su una serie di documenti, corrispondenze via mail e colloqui.
Così, si rafforzerebbe un’accusa ricorrente sin dall’inizio del conflitto: l’ipotesi che l’intelligence e l’amministrazione israeliane fossero al corrente delle ambizioni degli estremisti palestinesi. Il riferimento chiave dell’indagine, oggetto di discussione da parte dei giornalisti del New York Times, è un documento di 40 pagine conosciuto con il nome criptico di “Muro di Gerico”.
Questo dettagliava completamente le manovre dei terroristi, dalla penetrazione con parapendio e motociclette, alla conquista di villaggi, fino allo scenario del sequestro di ostaggi.
Israele-Hamas, si continua a trattare
Nonostante il termine del cessate il fuoco, la discussione procede incessantemente. Una persona vicina alle negoziazioni, riferita da Cnn, avrebbe evidenziato che il dialogo è tuttora in svolgimento. Un’indicazione che avvalora questa affermazione è che nessuno degli Stati coinvolti nella mediazione, tra cui Qatar, Stati Uniti, Egitto, ma anche Israele e Hamas, ha dichiarato un crollo delle trattative.