Da ieri in Italia è vietato pure chiamarsi “Mussolini“. O meglio, non si può certo intervenire all’anagrafe. Però se intendi candidarti democraticamente a una carica di consigliere comunale, regionale, nazionale o finanche al posto di caposcala in condominio, non puoi farlo. Se poi sei così impertinente da infischiartene dei diktat dei “sinceri democratici” antifascisti e conquisti pure 4mila preferenze, beh: allora sei proprio da mettere alla gogna, magari a testa in giù.
Stiamo giocando un po’ con l’esagerazione, ma il nostro ragionamento non si discosta molto da quanto successo ieri durante l’ultima puntata di Piazzapulita su La7. Tema della giornata, ovviamente, l’inchiesta di Fanpage su Fratelli d’Italia, la Lega e la presunta lobby nera milanese. A un certo punto il conduttore Corrado Formigli si gira verso Alessandro Sallusti e inizia il suo ragionamento: “C’è popolo di nostalgici di fascisti e neofascisti e sono un numero notevole di voti da andare a prendere”, dice. Una banalità. Però poi aggiunge: “Perché altrimenti mi devi spiegare perché guarda caso una signora che si chiama Rachele Mussolini viene candidata e prende pure tanti voti”. A questo punto Guido Crosetto, fondatore di FdI presente in studio, non può più restare in silenzio. Ed esplode una furibonda lite. “E Alessandra Mussolini quando parla a favore del ddz Zan invece va bene? Anche se si chiama Mussolini? – ribatte Crosetto – Mentre Rachele no perché si candida con Fratelli d’Italia?”. La temperatura si scalda in un attimo, soprattutto quando Crosetto definisce – come dargli torto? – quella di Formigli una “plateale stupidaggine”. “Platealmente stupidaggine lo dici a tua sorella”, attacca il conduttore visibilmente irritato. “Lo dici a qualcun altro, ora fai un attimo silenzio”.
Gli animi si sono poi raffreddati. E i due contendenti hanno fatto “pace”. Resta però quel ragionamento, platealmente sciocco (ci è permesso?), secondo cui un giornalista seleziona in base al cognome chi può candidarsi e chi no. Anche solo averlo ipotizzato, ci pare una stupidaggine cosmica. Per dirla con le parole di Piero Sansonetti: “L’attacco di Formigli a Rachele Mussolini è stato orrendo e infamante per il giornalismo. Ha fatto bene Guido Crosetto ad alzare la voce. Se tra Formigli e la Mussolini c’è un fascista, non è Rachele…”.