La nota testata tedesca Faz descrive il nuovo accordo dell’Europa sui migranti come una vittoria del governo italiano. Senza se e senza ma, benché ieri il governo della Germania abbia cercato di intestarsi il buon esito della trattativa. Secondo la Faz, la Germania si è trovata isolata nella sua politica migratoria. La notizia, riportata da Ansa, cita l’articolo del giornalista tedesco Jasper von Altenbockum che vede nel governo italiano, “erroneamente dipinto in questo Paese come successore di Mussolini”, il vero artefice del nuovo patto sul meccanismo di crisi nelle regole d’asilo dell’Ue. Secondo von Altenbockum, molti Stati dell’Ue “hanno visto le cose in modo diverso” rispetto alla Germania “e hanno appoggiato Roma”.
La contesa riguarda le regole d’asilo dell’Ue e il loro valore durante le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo e la conseguente crescita dei flussi migratori. L’articolo critica poi il “conservatorismo rosso-verde” tedesco di Spd e Verdi sul tema immigrazione, sostenendo che la vera minaccia non è “l’ammorbidimento degli standard umanitari minimi”, ma “la destrutturazione avanzata del diritto d’asilo da parte dei rifugiati economici” e “i rimpatri inadeguati”. “È una sconfitta politica per la Germania – nota la Faz – il fatto che sia stata necessaria una falange di populisti di destra per smuovere le cose”.
Ieri i 27 Paesi membri sono finalmente concordati sul testo fondamentale del regolamento, con una versione che ha escluso il controverso paragrafo sulle Ong, come richiesto dalla controparte italiana. Gli unici Stati a votare contro sono stati Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute dal voto. Roma ha riconosciuto l’accordo come un successo proprio, che le permette di attivare i procedimenti speciali in caso di particolari pressioni migratorie su uno Stato. Dal canto suo, invece, la Germania aveva evidenziato il fatto che il pacchetto sul diritto d’asilo, concordato a giugno dalla maggioranza dei Paesi membri, non si sarebbe indebolito grazie alla scappatoia del regolamento sulle crisi. Tutti contenti, a parole. Ma a detta della Faz la Meloni può gioire più di altri.