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Sul Mes senza condizionalità serve un approccio pragmatico - Seconda parte

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha sottolineato con saggezza realistica: «Siccome al mio paese si dice piuttosto che niente, meglio piuttosto, io sono per prenderlo il Mes, ma chiedo al governo e al Parlamento di accettare il Mes accanto ad una legge che ci consenta di spenderlo», aggiungendo: «Sono trentasette miliardi di ulteriore debito, perché quello è un debito, ma se poi per fare gli ospedali ci mettiamo 4 o 5 anni per colpa della burocrazia e di leggi che noi stessi abbiamo inventato, è una spesa inutile e un debito inutile». «Se – ha concluso il presidente della Liguria – il Parlamento deciderà di prendere il Mes, deve condizionarlo alla capacità di spesa nei prossimi 12-24 mesi, anche a costo di prenderci qualche rischio come fatto con il ponte di Genova».

Il governo se dovesse accedere al Mes dovrebbe contestualmente varare un provvedimento che sburocratizzi le procedure di spesa evitando di ingolfare il percorso amministrativo con le strozzature dei tempi procedimentali che andrebbero a vanificare l’utilità degli investimenti nel settore sanitario. Il governo finora ha dato ampia dimostrazione di inadeguatezza, ci auspichiamo che sia incoerente con se stesso esibendo lampi di ragionevolezza.

Andrea Amata, 12 maggio 2020

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