Si è denunciata la ripetuta violazione del principio di uguaglianza e di non discriminazione, nonché la totale assenza dei presupposti previsti dalla stessa Corte Costituzionale, per potersi procedere all’obbligo vaccinale, stante l’inefficacia dimostrata dei vaccini e la grande quantità di reazioni avverse denunciate al sistema dell’eurovigilanza.
Si è evidenziato come anche solo i 16 morti, di cui l’AIFA ha riconosciuto la correlazione vaccinale, sono sufficienti a negare legittimità giuridica e morale a qualsiasi costrizione vaccinale, di fatto o formale.
Si è inoltre sottolineato come la necessità di prescrizione medica, prevista per questi vaccini, contrasti radicalmente con l’idea stessa che essi possano essere resi obbligatori, così come si sono lamentate le numerose violazioni dei principio del cosiddetto “consenso informato”, che, per la precisione, è “consenso libero e informato”, quando questa “libertà” di coscienza è sistematicamente violata dal sistema di minacce posto in essere dai decreti-legge impugnati e, in particolare, dal meccanismo del green pass rafforzato.