Sono due i pesci pilota che condizionano in questo momento quella gran balena bianca di Silvio Berlusconi: Licia Ronzulli, tuttofare e mamma premurosa, e Antonio Tajani, da poco nominato vice presidente di Forza Italia, infaticabile globe-trotter, capace di farsi propaganda addirittura raccogliendo pomodori in Basilicata, pur sempre con un occhio particolare verso la sua amata Ciociaria e i suoi sodali di zona, i quali, in Parlamento, accusano il peso dei colleghi del Nord. Non pervenuto, invece, forse preso ancora sentimentalmente solo dal calcio mercato, Adriano Galliani, a capo dei dipartimenti tematici di Forza Italia. Niccolò Ghedini tornato nelle tenebre.
A vacanze finite si entrerà nel vivo della campagna per le elezioni regionali ma, soprattutto, il campo di gioco saranno le europee e il Cavaliere dovrà per forza decidere quale linea seguire. Quella della Ronzulli, totalmente appiattita su Matteo Salvini, come si è visto nella telenovela per la nomina del Presidente della Rai, o quella di Tajani che punta su ciò che resta del PD in Italia e della socialdemocrazia di Angela Merkel, nella comprensibile speranza di essere rieletto Presidente del Parlamento Europeo? La scelta tra queste due visioni determinerà la partita, anche perché il segretario del PPE, Manfred Weber, pur di vincere, vuole spostare l’asse del Partito verso destra, in quanto è lì che soffia il vento. Il politico tedesco cerca di assomigliare al giovanissimo e vincente Premier austriaco, Sebastian Kurz, che rappresenta l’anima populista del PPE.
In Forza Italia, finora, senza indicazioni precise, regna come sempre il caos e si attende, se mai verrà, il Verbo del Presidente.
In vista delle europee, a meno che Salvini non decida di staccare prima la spina a questo squinternato governo, si confrontano più anime: Elisabetta Gardini, capogruppo a Bruxelles, è sicuramente più vicina alla Lega e sposa le posizioni sulla famiglia, la solidarietà e la sussidiarietà portate avanti dal ministro Lorenzo Fontana, ma che erano già scritte, nero su bianco, nella Carta dei Valori di Forza Italia rimasta nel cassetto. Mentre le due capigruppo di Camera e Senato, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, assieme all’europarlamentare Lara Comi, sono più vicine ai due efficienti governatori di Lombardia e Veneto, i democristiani 2.0, Attilio Fontana e Luca Zaia.
Se vincerà la linea della Ronzulli, che sussurra più di chiunque all’orecchio del Capo, o quella di Tajani, che conta sull’appoggio autorevole di Gianni Letta, non lo sa neppure Silvio. Ma se continua così, Salvini finirà per fare di Forza Italia un solo boccone, raccogliendo transfughi e convogliando attorno a se pezzi importanti del mondo cattolico, della società civile e di ex AN. Sveglia Cavaliere! L’estate è ormai finita ed i temporali stanno squassando il paese in tutti i sensi.Luigi Bisignani, Il Tempo 19 agosto 2018
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