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Sveglia Italia: solo la ricetta Milei può salvarci dal declino economico

Liberisti Italiani lancia la sfida allo statalismo italico nel segno del presidente argentino

© Fabianodp tramite Canva.com
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Oltre i toni trionfalistici del governo sale il malcontento in Italia. Una crescente sfiducia e disaffezione verso tutta la classe politica dominante. È vero che la destra resta saldamente in sella, perché dall’altra parte ha una milionaria che gira con l’eschimo, l’apoteosi del radicalscicchismo, due questurini che vogliono cambiare il clima della terra a suon di tasse e divieti e uno statista che ha immaginato di ristrutturare “graduidamende” le case degli italiani devastando i conti pubblici già compromessi.

Senza stare a sciorinare tutti i dati economici negativi l’economia italiana ha mostrato segnali di rallentamento nel 2024. Il Pil è fermo. I flussi commerciali sono deboli, con esportazioni in calo più marcato rispetto alle importazioni. L’industria ha subito una contrazione significativa e l’agricoltura è in calo. Le prospettive per il 2024 sono state riviste al ribasso. L’ISTAT ha corretto le stime di crescita anche per il 2025. E siamo sempre impantanati nello zerovirgola. L’economia italiana nel 2024 ha affrontato una fase di stagnazione e un contesto economico caratterizzato da incertezze sia interne che esterne.

In controtendenza nel 2024 il gettito fiscale in Italia è aumentato rispetto all’anno precedente con un balzo del 6,5%, nonostante la paralisi del Pil. L’Agenzia delle Entrate continua ad assumere a manciate di migliaia tra funzionari ed esperti, rinvigorendo l’esercito di esattori, così l’Inps e continua incessante il reclutamento di dipendenti pubblici ovunque nei ministeri con le solite infornate anche nelle varie agenzie statali, partecipate regionali ecc ecc. Lo statalismo non conosce crisi, grazie ai soldi degli evasori, vero?

Poi la sera accendi la tv e su La7 ti ritrovi Stigliz, ospite d’onore a Otto e mezzo, il guru della sinistra che spiega come la via per la Libertà siano ancora più tasse, mentre la Gruber gongola, aggiungendo che però l’Italia è un “popolo di evasori”. Giri canale e ti ritrovi Landini col dito puntato contro imprese e partite Iva, additati come la causa della madre di tutti i mali: l’evasione fiscale, anche lui col totem degli statalisti in mano. Come si può sopportare questo capovolgimento della realtà? Quelle poche ditte individuali, autonomi e imprese che ancora tengono in piedi tutto, sarebbero la causa del declino! Nessuno ha mai spiegato a Landini e agli agitatori del totem statalista che l’Irpef è pagata al 90% dai dipendenti perché i dipendenti e pensionati sono circa 37/38 milioni mentre le partite Iva ormai sono sotto i 5 milioni, ma senza lavoratori autonomi ed imprese, che pagano l’Irpef ai proprie dipendenti, non ci sarebbe nessun versamento Irpef!

In tanti e sempre di più non lo sopportano questo scempio di verità e non vogliono essere complici di questo sistema statalista balordo ed estorsore. Cresce la consapevolezza dell’inganno statalista. Ora dobbiamo farci interpreti di tutto questo ed indicare l’unica ricetta possibile: la scure liberista e libertaria ai rami secchi e marci di 40 anni di statalismo che ha compresso tutte le libertà, non solo quelle economiche. A maggio Liberisti Italiani chiamerà a raccolta chi non vuole essere più complice del declino.

Andrea Bernaudo
Presidente Liberisti Italiani

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