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Svelato il “programma elettorale” del generale Vannacci

© Veronaa e Fabianodp tramite Canva.com

Appena qualche giorno fa ho concluso l’estenuante lavoro d’analisi de Il Mondo al contrario scritto dal generale Roberto Vannacci e oggi proverò a tirare le somme di tutto, concedendomi di elaborare un po’ a partire dal contenuto dell’opera stessa. Secondo quanto ha trasmesso nel suo libro, quale sarebbe il “programma elettorale” – quali sono le proposte politiche – del generale Vannacci? Pur considerando che non in tutti i capitoli l’autore è stato esplicito nell’avanzare soluzioni amministrative ai problemi sempre da lui presentati.

L’ambientalismo

-Niente procedimenti drastici, allontanarsi dal fanatismo green per affrontare la questione in maniera cauta e razionale: la cosa più urgente e profittevole da fare è adattarsi alle novità, potendo prevedere temperature in aumento e intemperie di diversa entità.

-Sì alla transizione energetica e agli atteggiamenti “verdi” moderati, no agli eccessi, che richiedono sacrifici economici insostenibili per chiunque.

L’energia

-È opportuno mantenere un sistema energetico plurimo, ridondante e diversificato, che sia anzitutto sicuro e poi economicamente ed ecologicamente sostenibile.

-Non si può prescindere da nessuna forma di energia: dal nucleare all’eolico, passando per fonti come il carbonio e il petrolio: tutto sta nell’utilizzare le risorse varie mescolandole nelle giuste proporzioni.

-Bisogna ideare quattro piani energetici su più livelli: uno principale, che contempli solo alcune fonti energetiche poco inquinanti; uno alternato, che supplisca alle disfunzioni eventuali del primo; uno di contingenza, che preveda altre fonti, da attuare in caso di crisi; infine, uno di emergenza, da praticare come estremo rimedio, impiegante tutte le fonti energetiche disponibili, a prescindere dalle loro controindicazioni economico-ambientali.

L’immigrazione

-Rivedere gli impianti legislativi europei è necessario per mettere ogni Nazione nelle stesse condizioni: imponendo l’accoglienza, equamente, a tutti.

-Migliorare le condizioni di vita nei paesi d’origine dei migranti e diminuire i vantaggi percepiti nel raggiungere l’Europa sarà utile per adeguare abbassare ai livelli fisiologici la pendenza dei flussi migratori.

La legittima difesa

-Il sistema giudiziario italiano nei temi della sicurezza deve essere modificato in due sensi: inasprendo le pene per chi delinque e azzerando (o diminuendo parecchio) le pene per chi opponesse difesa all’offesa di un ipotetico delinquente.

-La proporzionalità nella legittima difesa va valutata considerando la percezione del pericolo della vittima, e non solo i fatti oggettivi.

-Il possesso di armi allo scopo di autotutelarsi potrebbe essere un fattore deterrente (nei confronti del papabile criminale) e rassicurante (per il soggetto comune).

La tutela della casa

-Intensificare le pene per gli occupanti abusi degli immobili e snellire la burocrazia giuridica che conduce agli sfratti sono le vie principali da percorrere perché vengano sempre meno le fastidiosissime occupazioni abusive.

La natalità e la famiglia tradizionale

-Destinare parte dei fondi pubblici a un genitore che volesse dedicarsi solo all’attività da genitore – anziché agli asili nido – sarebbe vantaggioso per l’economia, l’educazione familiare e la natalità.

Le tasse

-Per migliorare i servizi pubblici, bisogna solo agire sulla distribuzione e l’efficientamento delle risorse economiche statali: di fondi ce ne sono a sufficienza, il male sta nel loro specifico impiego.

-Si deve allargare il target dei paganti tasse e si devono aumentare vigilanza e punizioni contro gli evasori per sgravare i veri oppressi dal peso fiscale e innescare un circolo di partecipazione alle finanze pubbliche positivo.

-No alle super-tasse sui ricchi, che sono persino controproducenti (anti-investimenti e anti-mercato libero).

Le nuove città

-Bisogna incentivare il ripopolamento delle città medio-piccole e delle campagne per stazionare più in basso il costo medio della vita ovunque ed evitare i disagi provenienti dal sovrappopolamento delle grandi città. A tal ragione, occorre delocalizzare “le università, la pubblica amministrazione, alcuni ospedali e tutto quanto sia decentrabile”.

-Sì alle iniziative “green” purché siano economicamente sostenibili; no alle azioni “verdi” che stravolgerebbero la morfologia di un centro abitato, richiedendo enormi sacrifici economici ai suoi abitanti e livellando ancora più in alto i prezzi già alti dei suoi immobili.

Gabriele Nostro, 10 ottobre 2023