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Svolta sul gas russo: “L’Italia tornerà a comprarlo: ecco quando”

L’apertura del ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo energetico rompe il tabù su Mosca

gas © jotily tramite Canva.com
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L’Italia rompe il tabù sul gas russo. Dopo l’importante apertura arrivata a dicembre, il ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo energetico Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che presto l’Italia tornerà a rifornirsi da Mosca. Intervistato dalla Stampa, l’esponente di Forza Italia ha spiegato che una volta sancita la pace in Ucraina sarà possibile tornare alla “normalità”: “Se un accordo di pace c’è a quel punto entra in gioco tutto. Mi rendo conto che è ancora difficile parlarne a guerra in corso. Ma viene naturale pensare che si potrebbero riaprire molti tavoli, dalla ricostruzione dell’Ucraina alla riapertura degli scambi”.

Attualmente il gas costa all’ingrosso 49 euro a megawattora, più del doppio rispetto ai 20 euro pre-pandemia. E Pichetto ha risposto così sul dilemma tra la pace e il condizionatore acceso tirato fuori da Mario Draghi: “Lasciatemi dire che io mi auguro sempre e comunque la pace”. Il titolare dell’Ambiente e dello Sviluppo Energetico ha rimarcato che dal punto di vista economico un accordo determinerebbe sicuramente un effetto positivo: “Tenga presente comunque che io ho autorizzato il prelievo dalla Russia fino al 31 dicembre, quindi fino a due mesi fa”.

A differenza del petrolio, il gas russo non è mai stato soggetto a sanzioni, ma nonostante ciò il prezzo è più che raddoppiato, causando parecchi disagi a famiglie e imprese europee. Ora c’è stato un abbassamento dei prezzi legato ai colloqui intercorsi tra Usa e Russia sull’Ucraina, la prospettiva di pace ha fatto scendere le quotazioni di 10 euro in pochi giorni. A proposito di Trump, Pichetto ha spiegato che “ha un modo di affrontare le questioni a cui non siamo certamente abituati non solo noi europei ma anche gli stessi americani. Io ero rimasto al primo Trump. Era già abbastanza forte allora, ma era forte nelle scelte. Oggi, anche grazie alle nuove tecnologie, ai social, lo trovo un po’ violento”. Per quanto concerne l’Europa, invece, è “un’assemblea di interessi singoli nazionali. Quando vado al Consiglio Energia dell’Unione europea, non è come quello a Roma dove mi occupo della Sicilia come della Valle d’Aosta, preoccupato di essere equilibrato su tutto il territorio nazionale. Lì devo solo tirare la coperta dalla mia parte”.

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Il segnale di Pichetto Fratin segue di poche settimane quello lanciato da alcuni Paesi membri dell’Ue. Alcuni Stati, secondo il Financial Times, avrebbero proposto di aggiungere la ripresa delle forniture di gas russo al Vecchio Continente al futuro accordo sulla risoluzione del conflitto tra Mosca e Kiev. Tre funzionari hanno confermato che l’idea sarebbe stata approvata da alcuni funzionari tedeschi e ungheresi, con il supporto di altri Paesi, convinti che questa strada porterebbe a una riduzione dei costi energetici europei. “I sostenitori dell’acquisto di gas russo”, quanto riportato dal quotidiano britannico, “ritengono che ciò abbasserebbe i prezzi elevati dell’energia in Europa, incoraggerebbe Mosca al tavolo delle trattative e darebbe ad entrambe le parti una ragione per attuare e mantenere un cessate il fuoco. Alla fine, tutti vogliono costi energetici più bassi”. Non sarebbero mancate le polemiche, con i funzionari di Bruxelles e i diplomatici di altri Paesi dell’Europa orientale su tutte le furie.

Resta anche da capire come conciliare il possibile ritorno al gas russo con le richieste di Trump, che ha minacciato sanzioni senza l’aumento degli acquisti di gnl americano, nettamente più caro rispetto al gas. La Commissione europea non sembra intenzionata ad aprire nuovi scontri con il capo della Casa Bianca, ma il futuro è tutto da scrivere…

Franco Lodige, 22 febbraio 2025

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