Svolta woke: vietato dire “marito” e “figlio”

Pubblicata una guida per la pubblica amministrazione: ecco i diktat del linguaggio inclusivo

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cultura woke marito figlio

La sinistra Usa è ormai schiava della religione woke. Più attenta alle minoranze che al resto, l’amministrazione di Joe Biden le sta provando tutte pur di racimolare qualche voto in più in vista delle presidenziali di novembre e la galassia Lgbt deve restare compatta al suo fianco. Del resto la genuflessione è totale. Come rivelato dal Daily Wire, il Dipartimento degli Interni ha pubblicato una guida al linguaggio inclusivo che ordina ai dipendenti della pubblica amministrazione di di evitare termini legati al genere come “marito”, “figlio” e “figlia”, e li istruisce persino a usare il “loro” come pronome per gli individui anziché presumere il genere dell’interlocutore. Poverino, potrebbe offendersi. Del resto il misgendering è vissuto peggio di un’aggressione a mano armata.

Il documento ultra woke di 24 pagine descrive dettagliatamente quali termini vanno utilizzati e quali vanno evitati quando si discute di genere e sessualità. L’elenco comprende 104 termini da tagliare o sostituire con alternative più “appropriate”. Non si può dire più “marito” o “moglie”, ma “partner” e “coniuge”. Stop a “figlio” e “figlia”, da scambiare con “child” o “kid”, senza riferimenti di genere. L’istituzionalizzazione dell’agenda Dei, dedicata a diversità, uguaglianza e inclusione. L’obiettivo è non offendere chi è non binario e le solite menate del mondo arcobaleno. Basti pensare che anche l’espressione colloquiale signore e signori” (“ladies and gents”) non va più bene, si dovrà optare per “hey team”. Robe da pazzi.

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Nella guida si afferma addirittura che i burocrati dovrebbe evitare di usare il termine “pronomi preferiti” poiché implica che l’identità di genere è una scelta: “L’uso dei pronomi richiede specificità e attenzione da parte dell’utente, e il personale dovrebbe sempre utilizzare i pronomi identificati dalla persona”. Tra i diktat folli, segnaliamo: sostituire “gay” con “persona LGBTQIA+”, “transgender” con “persona transgender”  e “cambio di sesso” con “transizione”. Il documento dedicato al linguaggio inclusivo è solo l’ultimo assist alle pretese woke dell’estrema sinistra e delle varie minoranze. Ricordiamo che l’agenzia federale ha celebrato il pride month con delle lezioni sulla “lingua dei segni Lgbtq”. Inoltre, il presidente Biden ha firmato numerosi ordini esecutivi che istituzionalizzano l’ideologia Dei all’interno delle agenzie federali e si è anche attivato per consentire tentativi di transizione di genere tra i dipendenti pubblici.

Franco Lodige, 27 giugno 2024

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