C’è chi può odiare e chi no
Era un genere nobile, la satira giornalistica, era l’arte di demolire qualcuno in punta di penna all’arrabbiata, anche avvelenata, ma con precise regole stilistiche: parlar bene del bersaglio per parlarne male, gonfiarne i meriti al limite del ridicolo, lisciarne i pregi almeno per la prima metà del pezzo salvo ribaltare tutto nel grottesco sul finale […]