Decapitato per una vignetta. Ma della minaccia islamista non bisogna parlare, altrimenti è razzismo
Nessuna sorpresa che sulla decapitazione del professore Samuel Paty sia calata la mannaia del silenzio, censura sopra censura. Nessuna sorpresa che la sinistra possibilista, integrazionista abbia reagito infastidita, saldandosi alle escandescenze della zona grigia islamica che approva il fondamentalismo e lamenta aggressioni dai flebili media europei. Siamo al paradosso, ma un paradosso apparente: se staccano […]