Gobetti e le malattie “genetiche” italiane: statalismo e accomodantismo
Il triestino Umberto Saba, in una lettera datata 1922, scrisse al torinese Piero Gobetti le seguenti parole: “Lei è l’esempio vivente di quanto ha detto Nietzsche, che il vero coraggio sorride“. Tutta l’esistenza di Gobetti, in effetti, come ben colse Saba con la penetrazione del poeta, si dipanò all’insegna dell’antica e trascurata virtù del coraggio. […]