Che poi, a dirla tutta, l’idea di citare in diretta tv un solo caso di tampone che buca il cervello non ci pare una scelta proprio “scientificamente” corretta. Perché altrimenti bisognerebbe anche comunicare al pubblico le 101mila sospette reazioni avverse dopo l’inoculazione del siero anti-Covid, cioè 120 eventi spiacevoli ogni 100.000 dosi somministrate, ovvero 1.200 ogni milione di inoculazioni. Ben più dei 12 casi ogni milione di test citati da Burioni in relazione alla pericolosità del tampone. Delle conseguenze avverse dei vaccini, peraltro, va anche ricordato che il 14,4% sono indicate dall’Aifa (non da Topolino) come “gravi”: nello 0,61% dei casi avrebbero portato al decesso (circa 0,2 casi ogni milione di dosi somministrate), nel 4,3% all’ospedalizzazione e nello 0,96% all’invalidità.
Per carità, i vaccini sono sicuri ed è bene farseli. Ma da qui a spargere terrore sui tamponi al solo fine di supportare il green pass per soli immunizzati ce ne passa. Burioni ci spieghi: il cotton fioc è “rischioso”, come sostiene oggi da ultras del lasciapassare; oppure “non è considerato invasivo”, come ci spiegava mesi fa? Un po’ di chiarezza ci vuole, anche sui rischi reali del test anti-Covid. Perché la lezioncina di ieri, a nostro avviso, di “scientifico” aveva poco o nulla.