Commenti all'articolo Tangenti Eni, 3 considerazioni “scorrette”

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Andrea Sañvadore
Andrea Sañvadore
21 Settembre 2018, 2:05 2:05

Se i fatti ed i ragionamenti non sono limìdi e chiari un processo non dovrebbe neanche avvenire.Invece la giustizia italiana é come un sasso che rotola per una china semza fine.
PS In rferenza ai miei dubbi se la vecchiaia mi facesse dimenticare li difetti del passato menziono solo un breve ricordo, andavo solo a piedi alle elementari dai Parioli a Via Tevere. cirça due chilometri,, e nessuno in famiglia pensó di dirmi di non parlare con sconosciuti-

Pietro M.
Pietro M.
21 Settembre 2018, 1:46 1:46

In effetti potrebbe essere corruzione internazionale. Aziende straniere o altre nazioni che fanno concorrenza sleale corrompendo i nostri magistrati!
Qualcuno può cortesemente indagare?

Massimo Maggioni
Massimo Maggioni
21 Settembre 2018, 0:12 0:12

10 anni fa….ossignur, per € 198.000 a faccendieri algerini!!! La sede della committente dove era??? Diritto internazionale. In quei paesi, senza corruzioni, non lavori!!! Ma questi….. esseri chi emettono “sentenze”, cosa stanno a fare nei tribunali???? Non è un mistero che si massaggino … Poi queste sentenze a chi debbono competere??? Cosa frega a questi di cosa facciano le ns. Società spa all’estero per portare a casa lavoro!!! Lavoro…parola che a certi esseri….non è ancora chiara. Anche nel ’92 non era chiara a loro!!!

Nuccio Viglietti
Nuccio Viglietti
20 Settembre 2018, 22:45 22:45

C’è una capacità tipica di uomo in generale e di italiani in particolare di farsi del male.
https://ilgattomattquotidiano.wordpress.com/

Claudio
Claudio
20 Settembre 2018, 20:29 20:29

Questi eccelsi dei nostri giudici lo sanno come mai le imprese cinesi hanno invaso l’Africa e a quelle europee rimangono, se ci sono, solo le briciole? Perche’ sono piu’ bravi o pou’ economici? No perche’ sono dei formidabili corruttori e non se ne fanno un problema. Solo noi ci martelliamo le palle da soli

Valter
Valter
20 Settembre 2018, 20:28 20:28

Sarà una mia idea, ma è un fatto che Cagliari si suicidò in piena estate, provato da una lunga carcerazione preventiva e proprio quando l’attesa di una possibile ed imminente scarcerazione già richiesta veniva frustrata perché il p.m. era partito per le ferie, la decisione era rimandata al suo rientro: avrebbe deciso con tutto comodo, mica poteva rimandare i bagni di mare per colpa di uno che stava in galera! Come a volte succede i sensi di colpa vengono mitigati solo accanendosi su qualcosa o qualcuno che nell’ossessione dell’inquisitore ancora incarna quei reati che per la morte del presunto colpevole non si sono potuti dimostrare. Come dire: “vedete che avevo ragione io, l’ambiente in cui il suicida operava non poteva non essere già corrotto, lui era colpevole e quindi non posso che assolvermi per la sua morte”. Ma gli è andata male anche stavolta.