Politica

Tanto per “i deboli”, poco alla classe media: cosa c’è nella manovra

Taglio del cuneo fiscale, pensioni e Superbonus: ecco le misure varate dal governo a fine anno

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Niente da fare per i compagni, il governo gli ha fatto ingoiare l’ennesimo boccone amaro. Dopo il Senato, anche la Camera ha approvato la manovra con 200 sì, 112 no e 3 astenuti, e soprattutto con buona pace dei soloni di sinistra che parlavano di esercizio provvisorio. Quella al massimo è la Germania. Una legge di bilancio da 24 miliardi, con 4 miliardi in più che derivano dalla legge fiscale, mentre l’extra-deficit è da 16 miliardi. In altri termini aggiungiamo altri debiti, quindi possiamo parlare di manovra rigorosa fino ad un certo punto: nulla è gratis, per dirla alla Milei. Ma tant’è.

Il taglio del cuneo fiscale

La misura principale della manovra è la proroga del taglio del cuneo fiscale per il 2024. Già in vigore da luglio – 6 punti in meno per i redditi fino a 35mila euro e 7 per quelli fino a 25mila – il taglio non sarà applicato alle tredicesime. Secondo il Tesoro, l’effetto sarà rafforzato grazie alla riduzione da quattro a tre delle aliquote Irpef con l’accorpamento dei primi due scaglioni (l’aliquota del 23% sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro). In soldoni, l’effetto abbinato di cuneo ed Irpef, secondo il Tesoro, irrobustirà le buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro annui. Chi parla di finanziaria che aiuta i ricchi dice una sciocchezza, anche perchè non aiuta nemmeno il ceto medio: non sono stati predisposti interventi per coloro che guadagnano più di 50 mila euro, ossia 25 mila euro netti (all’incirca 2 mila al mese, di certo non ricchi).

Manovra, il dossier pensioni

Riflettori accesi anche sulle pensioni, uno dei dossier più discussi nelle ultime settimane. Il testo prevede il ritorno a Quota 103 ma con penalizzazioni: restano i 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Proroga anche per Ape sociale e Opzione donna, ma sono stati rivisti i requisiti: i lavoratori fragili possono accedere all’Ape a partire dall’età di 63 anni e 5 mesi e non più 63, mentre possono accedere – con 61 anni d’età – a Opzione donna solo caregivers, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Ritoccato il contestato taglio alle pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri: salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e non saranno toccate le pensioni di vecchiaia

Il superbonus

Capitolo a parte merita il superbonus. L’intervento sul bonus edilizio al 110 per cento non è stato inserito nel decreto Milleproroghe ma è stato previsto un provvedimento ad hoc. Il superbonus nel 2024 scende al 70 per cento mentre nel 2025 al 65 per cento. Prevista una sanatoria per i lavori certificati entro dicembre 2023, mentre per i redditi più bassi – Isee sotto i 15 mila euro e con il 60 per cento dei lavori raggiunto entro il 31 dicembre – il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%. Tagliato il bonus villette, è stata predisposta una novità anche sul Sismabonus: previste verifiche più puntuali per limitare l’agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici. Una cosa è certa: è stato posto un freno al liberi tutti firmato da Giuseppe Conte e che pagheremo ancora per diiverso tempo.

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Gli altri interventi in manovra

Tra gli altri interventi previsti nella manovra c’è da evidenziare il pessimo intervento con il rialzo della cedolare sugli affitti brevi al 26 per cento, una penalizzazione immotivata e che non porterà grandi denari nelle casse dello Stato. Sono stati rimodulati i fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto con una riduzione degli oneri a carico dello Stato per 2,3 miliardi, recuperati dal Fondo di sviluppo e coesione, mentre sui contratti di pubblico impiego e forze dell’ordine sono stati stanziati 8 miliardi in due anni per il rinnovo della Pa e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Dopo tante chiacchiere è arrivato il taglio del canone Rai in bolletta da 90 a 70 euro, mentre è stata rinviata a luglio del 2024 l’entrata in vigore delle folli plastic e sugar tax.

Massimo Balsamo, 30 dicembre 2023

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