Giorgia Meloni ha detto tante cose, nell’intervista a reti unificate pubblicate su Corriere, Repubblica e Stampa. Lo ha fatto dalla masseria in Puglia dove sta trascorrendo qualche giorno di vacanza, salvo la capatina in Albania invitata dal premier Edi Rama alla vigilia di Ferragosto. Ha parlato dell’economia, della legge di bilancio che verrà, del salario minimo, delle opposizioni pregiudiziali e, ovviamente, della tanto discussa tassa sugli extraprofitti.
Meloni e la tassa sugli extraprofitti
Il premier, nonostante le critiche piovute da più parti, anche all’interno di Forza Italia, è convinta di quanto fatto e “rifarebbe” tutto. “È una iniziativa che ho voluto io perché ritengo che si debba mandare un messaggio rispetto all’idea di uno Stato giusto, che fa le cose che si devono fare senza tempi punitivi”, ha detto. Assicura di non voler colpire le banche, anche se in pochi giorni hanno perso 10 miliardi di capitalizzazione. “Ma c’era una situazione di squilibrio. Con il consistente e prolungato aumento dei tassi da parte della Bce si rischia di penalizzare famiglie e imprese: il sistema bancario è stato veloce ad alzare i tassi dei mutui, ma ha lasciato invariati i tassi cha venivano riconosciuti ai risparmiatori e si è creata una distorsione”.
La misura “socialista”
Nella chiacchierata con i grandi giornali, Meloni sembra aver inviato una stoccata anche a chi – come questo sito per primo – ha definito la misura una norma sostanzialmente socialista. Perché colpisce dei profitti legittimi, definiti “extra” non si sa bene su quale base. “Chi parla di socialismo ha una concezione distorta del libero mercato. Non ricordo socialisti che tassano le banche, solo socialisti che danno soldi pubblici alle banche”. Sarà. Però da Antonio Tajani è arrivato l’altolà, vista la sorpresa con cui la misura è stata portata in Cd,, votata in fretta e furia e poi presentata alla stampa in una strana conferenza stampa in assenza del ministro Giorgetti. “È più facile intervenire su una misura del genere se la notizia non gira troppo, quindi io mi assumo la responsabilità politica – dice Meloni – Tutti i partiti sono sempre estremamente coinvolti, questa è una materia molto particolare e delicata su cui mi sono assunta la responsabilità di intervenire”. Nessun rimorso, comunque. Anzi. Meloni rivendica che si tratta di una “iniziatica che ho assunto io. Punto”.