Cronaca

Telegram, ora accusano Durov anche di violenza su un figlio

Il fondatore dell’app di messaggistica trasportato in tribunale. Il giudice deve decidere se rinviarlo a giudizio

Durov telegram © undefined undefined tramite Canva.com

Pavel Durov, il fondatore della popolare applicazione di messaggistica Telegram, sarebbe indagato anche per violenze gravi su uno dei suoi figli. L’indagine, aperta recentemente, riguarda episodi avvenuti a Parigi.

Il creatore di Telegram, già noto per i suoi scontri con varie autorità governative e per la sua ferma posizione a protezione della privacy degli utenti, si trova ora ad affrontare un’accusa personale estremamente grave. Il caso si aggiunge al contesto già complesso in cui Durov è coinvolto, con 12 capi di imputazione che pesano su di lui, riguardanti svariate attività illecite presumibilmente favorite dalla piattaforma di Telegram.

L’ascesa di Pavel Durov è stata costellata da eventi significativi che hanno delineato il suo ruolo di imprenditore controverso e resistente alle pressioni dei governi. Sei anni fa, Durov, in seguito a un pranzo con il presidente francese Emmanuel Macron, aveva ricevuto un’offerta per trasferire la sede di Telegram a Parigi e ottenere la cittadinanza francese. Durov declinò l’offerta, sottolineando la sua visione di una piattaforma globale e apolitica.

Tuttavia, l’interesse dei governi per Durov e per la sua creazione, Telegram, non è sorprendente data la quantità di informazioni sensibili che transitano attraverso la piattaforma. Nel 2017, un anno prima del suo incontro con Macron, Durov fu vittima dell’operazione “Purple Music”, un tentativo congiunto di Francia ed Emirati Arabi Uniti di compromettere il suo iPhone tramite tecniche di hacking. Ciò nonostante, nel 2021 sia la Francia che gli Emirati hanno concesso la cittadinanza a Durov, con gli Emirati che hanno anche investito 75 milioni di dollari nella piattaforma.

Nonostante le pressioni, Telegram ha mantenuto una linea di indipendenza, attirando l’attenzione non solo di sostenitori della democrazia e dissidenti, ma anche di individui coinvolti in attività criminali. Recentemente, la piattaforma ha espresso la volontà di conformarsi al Digital Services Act dell’Unione Europea, per una maggiore regolamentazione dei contenuti.

Dopo quattro giorni di detenzione, che hanno seguito l’arresto all’aeroporto di Le Bourget (a nord di Parigi), Durov oggi è stato trasportato in Tribunale di fronte al giudice istruttore che dovrà decidere se rinviarlo a giudizio e eventualmente ordinare la detenzione preventiva. Le accuse riguardano la mancata collaborazione con le autorità francesi per combattere i crimini commessi sulla piattaforma, in particolare ‘rifiuto di comunicare le informazioni necessarie per le intercettazioni autorizzate dalla legge”. Di quei crimini (traffico di droga, pornografia infantile, frode e riciclaggio di denaro organizzato) commessi su Telegram il fondatore viene di fatto considerato un complice. 

A questo si aggiunge, secondo l’Afp, anche una indagine per “grave violenza” contro uno dei figli. L’inchiesta sarebbe stata appena aperta e affidata all’agenzia per la prevenzione della violenza sui minori. Il minore vive attualmente in Svizzera con la madre, che ha presentato una denuncia nel 2023.

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