Cultura, tv e spettacoli

Temptation Island, inutile il piagnisteo per Angela

Il programma di Canale 5 ha più successo e la Rai fa bene a rimandare la cultura su Rai1

© annakimphotos tramite Canva.com

Mattia Feltri oggi si è occupato di una cosa diversa da quello che ci si potrebbe aspettare e cioè che Temptation Island, programma di Canale 5, ha fatto tre volte gli ascolti rispetto al programma di Alberto Angela. Temptation Island sta attorno al 30% di share mentre Angela si ferma all’11%.

Io questo grande piagnisteo nazionale per cui quelli fanno tre volte un programma di cultura della Rai non lo capisco proprio: ognuno ha il suo pubblico e quindi non mi preoccuperei. Il Feltrino dice che la televisione è come una pizzeria: comanda sempre il cliente, motivo per cui la Rai ha smesso di trasmettere la cultura perché gli italiani preferiscono vedere Temptation Island. Secondo me questo è un non problema.

Più che altro, la Rai risente della sua natura ibrida ovvero di guadagnare sia dal canone che dalla pubblicità e quindi non sa bene che pesci prendere. Se fosse finanziata solamente dal canone, potrebbe mandare in onda solamente programmi come quello di Angela, mentre se guadagnasse soltanto dalla pubblicità potrebbe fregarsene della cultura e cercare di fare concorrenza a Temptation Island. Essendo ibrida, la Rai ha deciso di rimandare Angela a tempi migliori.

Il punto sostanziale, parliamoci chiaro, è che ogni programma televisivo ha il suo pubblico. Il fatto che sulla Rai ci sia un programma come quello di Angela che faccia l’11% non è un disastro, non muore nessuno. Sicuramente quell’11% vuole quella cultura, ma il 30% che ha preferito Temptation Island, telespettatori che hanno preferito distrarsi e che si intrattengono con gli amorazzi, insomma con robe semplici in un momento complicato.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 26 luglio 2024

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