In questo pazzo decalogo di norme, è anche scritto di “evitare di far avvicinare i bambini agli adulti: anche loro veicolano il virus”. E già ci immaginiamo i nipoti che salutano da lontano i nonni e gli zii, se ne stanno seduti tranquilli sul divano a un metro di distanza dai cugini senza interagire o giocare con i Lego. Chi ha scritto l’infografica, e le regole per il Natale sanitariamente corretto, evidentemente non deve avere molti minorenni che girano per casa.
Si passa poi alla cucina. Qui bisogna “cuocere tutti i cibi” (maddai?) e “fare attenzione all’impiattamento”. Non bisogna poi assaggiare mentre si spadella, altrimenti il rischio è quello di infettare il cotechino. A tavola “meglio evitare di stare seduti gomito a gomito” (chi ha un monolocale è fregato), “non versare acqua e vino agli altri commensali” (“zio mi passi il sale?”, “no, cretino, prenditelo da solo”) e soprattutto “non assaggiare dal piatto del vicino”. Sul brindisi manco a dirlo: è sconsigliato. La felicità non deve far parte di questo mondo.