Chi ritenesse l’ultimo libro di Giancristiano Desiderio un semplice divertissement, una piccola provocazione intellettuale di un crociano annoiato, sbaglierebbe. La Teoria generale delle stronzate, è un libretto semplicemente geniale ok. Intanto partiamo da un’indispensabile definizione: «Mentre le bugie si limitano a sostituire il vero con il falso le stronzate fingono l’esistenza di un mondo, di una realtà che invece sono inesistenti, pure fandonie, balle. Stronzate appunto». Ecco perché sono molto più pericolose.
Prendete la bugia più banale: «Io quella donna non la conosco». E pensate alla stronzata: «Io non conosco donne». La politica e i mandarini dell’establishment sono oggi molto più affetti dal rischio stronzate che dal rischio mendace. «L’indifferenza nei confronti della realtà – scrive Desiderio – è proprio un posto logico e fattuale per dire e fare stronzate. La logica delle stronzate è parolaia, verbosa fonica, irreale; la logica della storia è esistenziale fattuale contenutistica e reale. La logica anti-stronzate è, in una sola parola, critica. La critica è sempre una critica del potere e il maggior potere oggi – ma pensarci bene anche in passato non si scherzava mica con le imposture, basta ricordare le ideologie, anzi, l’Ideologia – è proprio il potere delle stronzate. Per menare una vita decente non abbiamo scelta dobbiamo elaborare una consapevole critica della ragione delle stronzate».
Desiderio riesce ad elaborare, in modo semplice e diretto, una critica ontologica, si sarebbe detto un tempo, del marxismo e della sinistra, proprio prendendo a prestito la sua teoria delle stronzate: «Il marxismo è stato fondato sul sentimento più diffuso: il risentimento. Nel nostro tempo il risentimento, non più tenuto sotto controllo e analizzato e smontato, ha creato la cultura del vittimismo. La vittima è innocente per definizione e se sono innocente qualunque cosa sarà necessariamente colpevole, anche lui o loro per definizione. Dunque, le vittime devono avere giustizia e su questo risentimento del vittimismo e nato cresciuto il diritto penale totale». Scrivetelo meglio di Desiderio e conquisterete questa biblioteca.
La stronzata come modificazione della realtà, rammentate, è peggio della bugia. La vittima, finta o presunta tale, crea più consenso alla sinistra marziana, dello sfruttato, del proletario. Desiderio prende poi a prestito il delizioso classico di Carlo Maria Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità umana, e ne aggiunge una sesta: «Quando i non stupidi non distinguono più il vero, il falso, il finto, allora, il potere degli stupidi non ha più limiti e conduce inesorabilmente il paese alla rovina». Insomma un manualetto da leggere da cima a fondo, e noi vi abbiamo illustrato solo la cima.
Nicola Porro, Il Giornale 18 luglio 2021