Esteri

Terremoto in Spagna: Pedro Sanchez rischia di saltare

Brutta botta per il premier iberico. L’ammucchiata anti-destra potrebbe spaccarsi per “colpa” del Tribunale Supremo di Madrid: negata l’estrazione a Puigdemont

sanchez dimissioni © AndrewLinscott tramite Canva.com

Quando sei disposto a tutto, ma veramente a tutto, per occupare le poltrone e sconfiggere l’avversario, si corrono grossi rischi. Soprattutto se per soddisfare la sete di potere devi affidarti a maxi-accozzaglie con partiti e persone distanti anni luce, vicine solo per il grande interesse nel comandare. Una premessa necessaria per volgere lo sguardo verso la Spagna, dove ieri il premier Pedro Sanchez ha ricevuto una brutta batosta… dal Tribunale Supremo di Madrid. Il motivo? La sentenza nei confronti di Carles Puigdemont.

Il più alto organo giudiziario spagnolo non ha fatto sconti all’ex presidente della Generalitat catalana, in fuga dopo il fallito tentativo di referendum indipendentista del 2017. Nonostante la legge di amnistia votata dal Parlamento di Madrid promossa dal governo di Pedro Sanchez a cui il partito di Puigdemont, Junts x Catalunya, dà l’appoggio esterno, questa non si applica alle accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici legati al processo indipendentista.

Per i giudici del Tribunale Supremo madrileno Puigdemont e gli ex consiglieri Antonio Comin e Lluis Puig hanno ottenuto “un vantaggio personale di carattere economico” dall’organizzazione del referendum, pagandolo di fatto con fondi della Generalitat e, nel farlo, segnala Inside Over, “hanno appoggiato le loro spese all’Amministrazione autonoma, senza che l’iniziativa rispondesse alla soddisfazione di alcun interesse pubblico”. L’amnistia non si applica dunque sull’appropriazione indebita di risorse pubbliche, con buona pace dell’accordicchio strappato per avere la poltrona di primo ministro. E attenzione alle possibili ripercussioni.

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Oltre alla legge sull’amnistia, Puigdemont era al lavoro per il riconoscimento del suo ritorno in patria e per la concessione della presidenza catalana. Ma con la sentenza del Tribunale Supremo di Madrid rischia di venire meno il presupposto della permanenza in coalizione del suo partito. Una notizia tremenda, considerando i numeri risicati della maggioranza. I socialisti hanno invitato alla calma e alla cautela in attesa delle prossime mosse che farà Puigdemont, rimarcando che la vicenda dell’amnistia non influirà sulla formazione del governo in Catalogna. E sul governo centrale? Non è da escludere, anzi, considerando le grandi distanze sui principali dossier politici ed economici. Piuttosto comprensibile l’ironia del leader del Partito popolare spagnolo Alberto Núñez Feijóo: “Finora il governo Sanchez ha avuto la maggioranza solo per approvare una legge e che neanche ha saputo farla”. Impossibile dargli torto.

Franco Lodige, 2 luglio 2024

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