Cronaca

Terrore nella notte: i ladri legano le figlie e svaligiano la casa

A Roma un imprenditore vittima di un furto: la banda, armata, immobilizza la famiglia. E non servirebbe più sicurezza?

furto in casa
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Ne abbiamo parlato tante volte, al netto delle chiacchiere di chi scambia la sicurezza per un tema “di destra”, da “democratura”, addirittura oggetto di decreti che reprimerebbero il dissenso. Ma la verità è che rapine, furti, truffe, scippi ed occupazioni abusive sono i reati che più di altri colpiscono le persone nella loro quotidianità.

Mentre a Roma i manifestanti di sinistra cercavano di forzare il posti di blocco della polizia per protestare contro il Dl Sicurezza, dimostrando dunque nel migliore dei modi perché occorra intervenire a tutela delle divise che fanno il loro mestiere per proteggere i luoghi sensibili, i furti violenti non si sono fermati. Anzi.

Ieri un altro colpo ai danni di un’abitazione alle porte di Roma. Nella notte un gruppo di rapinatori ha fatto irruzione nella villa di un imprenditore cinquantenne, attivo nel settore della ristorazione e titolare di una catena di locali. L’uomo è stato sequestrato insieme a due familiari nella sua residenza di Torrimpietra, lungo la via Aurelia. Nessuno è rimasto ferito, ma i tre hanno vissuto attimi di puro terrore.

Sul caso indagano i carabinieri, impegnati in una serie di accertamenti per ricostruire la dinamica e identificare i responsabili. L’azione del commando è scattata intorno alle 3.30 del mattino. I banditi, con il volto coperto e, secondo le prime informazioni, armati, hanno sfondato la porta d’ingresso della villa, sorprendendo nel sonno l’imprenditore e i suoi familiari. La moglie e le figlie sono state immediatamente legate e rese inoffensive. A quel punto, il 50enne è stato costretto ad aprire la cassaforte, dalla quale i rapinatori hanno sottratto denaro, gioielli e oggetti di valore. Il bottino sarebbe ingente: si parla di diverse centinaia di migliaia di euro. Dopo il colpo, la banda si è dileguata rapidamente, facendo perdere le proprie tracce. Gli inquirenti stanno ora analizzando eventuali filmati di videosorveglianza e raccogliendo testimonianze per risalire all’identità dei responsabili.

E adesso veniteci a dire che cercare di tutelare la sicurezza sarebbe “antidemocratico”.

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