Giuseppe Civati è un politico intelligente e una persona brillante. Stupisce, perciò, che si sia voluto impelagare con una delle fallacie logiche più imbarazzanti: la reductio ad hitlerum. In un suo tweet, di fatto, dà dei nazisti a tutti gli oppositori del ddl Zan. E questo, in realtà, la dice lunga sia sulla vera natura di chi sostiene una legge che, in teoria, dovrebbe combattere le discriminazioni nel nome della tolleranza, sia sugli effetti che, una volta entrata a regime, questa legge potrebbe produrre.
Quanto al primo punto, la sottocultura dei fan della legge Zan è evidente: noi siamo i detentori della verità assoluta, l’incarnazione del bene, quindi, tutti quelli che si oppongono al ddl sono necessariamente dei mostri, dei nazisti, degli Hitler desiderosi di sterminare gli omosessuali. Non è neppure concepita la possibilità che la legge, per com’è scritta, sia un abominio. Anzitutto, perché, nonostante la clausola salva coscienza, non tutela affatto la libertà d’espressione. Non a caso, in questi giorni qualcuno s’è addirittura spinto fino a dichiarare che l’esibizione di Pio e Amedeo, con le battute tacciate di “omofobia”, dimostrerebbe la necessità di approvare in tempi rapidi la legge Zan: dunque, l’intento dei suoi promotori è ridurre al silenzio persino la satira. Poi, perché il ddl prevede anche un pervasivo programma d’indottrinamento scolastico.
Quanto al secondo punto, date le premesse, è evidente a cosa porterebbe la normativa: una raffica di denunce, sia pure a semplice scopo intimidatorio, non solo nei confronti di chi effettivamente pratica la violenza (e che è già punito dal codice penale), quanto nei confronti di chiunque si opponga a pratiche come l’utero in affitto, le adozioni gay, o all’ideologia gender (anche se, come dicono i suoi più accaniti promotori, l’ideologia gender “non esiste”: più o meno lo stesso argomento che utilizzavano certi boss negli anni Novanta, quando venivano interpellati a proposito di Cosa nostra). Insomma, questa volta il pur sempre simpatico Civati ha preso proprio un abbaglio. Perché se, come dice lui, l’obiettivo finale è vivere in un Paese civile, come si può costantemente mostrificare il dissenso? Come si può dare a chi si oppone a lockdown e coprifuoco del “negazionista” e a chi contesta la legge Zan del “nazista“?