Negli ultimi anni la Scozia si è contraddistinta per una certa furia iper-progressista. Leggi invocate, o meglio pretese, dalla comunità Lgbt e approvate senza battere ciglio, tanto da arrivare allo scontro frontale con il governo centrale di Londra sulla cosiddetta “legge gender free” che assicurava il diritto di libero cambiamento anagrafico di genere sessuale a partire dai 16 anni di età con la semplice iscrizione a un registro ad hoc. Ora un nuovo provvedimento di Edimburgo prevede punizioni per chi esprime idee contrarie all’identità di genere. In altri termini, chi non si allinea rischia grosso. Guai in vista anche per JK Rowling, storica dissidente e per questo finita nel mirino della galassia arcobaleno.
Come confermato dallo Scottish National Party, gli attivisti trans potrebbero prendere di mira la mamma di Harry Potter con “denunce multiple” grazie alle nuove leggi sull’odio che entreranno in vigore il prossimo 1° aprile. Il provvedimento – “Hate Crime Act” – mette nel mirino chi sostiene che i sessi sono due e non decine come propinato dalla comunità Lgbt, estendendo il crimine di “incitamento all’odio” ad oggi previsto soltanto per i casi di razzismo.
Douglas Ross, leader dei conservatori scozzesi, ha descritto la legge come un “caos” e ha evidenziato: “Persone come JK Rowling potrebbero avere la polizia alla loro porta ogni giorno per aver rilasciato dichiarazioni perfettamente ragionevoli”, riporta il Telegraph. Una legge estremamente pericolosa, perché complessa e soprattutto controversa: per come è stata formulata, rappresenta un attacco frontale alla libertà di parola. Previste pene più severe in caso di presunti commenti negativi su età, disabilità, razza, religione, orientamento sessuale o appunto identità transgender.
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JK Rowling è da tempo nel mirino dei talebani della comunità Lgbt, che in più di un’occasione hanno tentato di farla arrestare in base alle leggi esistenti per “misgendering”, per aver chiamato pubblicamente India Willoughby – un volto tv transgender” – come “maschio”. Tentativi a vuoto, ma la nuova legge potrebbe avere effetti devastanti per la scrittrice. Fulton MacGregor,, volto di spicco dell’SNP, ha ammesso: “Il misgendering può essere considerato un crimine d’odio? Dipende dalle circostanze, se ciò sarà classificato come incitamento all’odio. Quindi non è un esempio di cui posso parlare senza il contesto completo”.
Una cosa è certa, JK Rowling non ha intenzione di fare passi indietro. Anzi, la mamma di Harry Potter ha ribadito di continuare a dire “a man is a man”, in barba alla nuova legge. A suo avviso, si tratta di “una legge ridicola” ed è pronta a diventare la nuova David Irving, una negazionista di genere. Testa alta e petto in fuori, le minacce e la furia iper-progressista non avranno la meglio sul buonsenso.
Franco Lodige, 22 marzo 2024
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