L’audizione a Montecitorio di Carlos Tavares, Ad di Stellantis, è stata più che infuocata. Non tanto per le rivelazioni dell’amministratore delegato, che s’è limitato a comunicare quello che tutti già sapevano (ovvero che “l’auto elettrica costa troppo”) e a chiedere nuovi incentivi allo Stato per “aiutare” gli automobilisti a scegliere l’elettrico invece di un mezzo usato a benzina. Ma per quello che Tavares non ha detto. Ovvero l’assenza di un piano industriale. E il riconoscere che le tante promesse fatte all’Italia in questi anni, dalla garanzia Covid (6,3 miliardi pubblici) al milione di auto da produrre qui, non sono mai state mantenute.
Sia Elly Schlein che Giuseppe Conte, oltre a Fabio Pietrella di FdI, si sono scagliati contro Tavares. Ma l’intervento che più di tutti ha messo in chiaro il modus operandi di Stellantis è quello di Carlo Calenda. Il leader di Azione, che da tempo denuncia non solo le scelte dell’ex Fiat ma anche dei sindacati accondiscendenti, ha spiattellato in faccia all’Ad tutta “l’arroganza” di una relazione “totalmente deludente”. Il video, che riportiamo integralmente, merita di essere visto. Per farsi un’idea di come stanno le cose su mercato dell’automotive, auto elettriche, follie green e dazi contro la Cina.
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