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Tira aria di conformismo, gli azzurri si inginocchieranno?

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C’è puzza di conformismo dipinto d’azzurro. Dopo le polemiche contro i 6 calciatori della nostra Nazionale che non si sono inginocchiati prima del calcio d’inizio di Italia-Galles, d’ora in poi sembra che la squadra di Roberto Mancini si presenterà compatta nei gesti prima del fischio d’inizio. Lo si intuisce dalle precisazioni fatte da Paolo Corbi, responsabile della comunicazione del gruppo: “A nome di tutta la squadra ribadiamo che siamo contro ogni forma di razzismo. Aderire o meno ad una forma di protesta per quanto simbolica non vuol dire ignorare la lotta al razzismo”. Per poi aggiungere: “Quanto al fatto che a inizio gara qualcuno si sia inginocchiato e altri no c’è stata un po’ di confusione, i calciatori erano tutti concentrati su una partita per noi decisiva (…). Quindi, da quanto abbiamo ricostruito, non eravamo del tutto preparati a quel momento. Per il futuro se ci saranno altre occasioni la squadra si confronterà al suo interno e prenderà una decisione univoca che sarà messa in pratica da tutti”.

Insomma, pare proprio che l’indignazione della sinistra politicamente corretta capeggiata da Claudio Marchisio, e seguita dal monito di Enrico Letta, abbia sortito l’effetto sperato dai benpensanti. È presumibile che già dalla prossima partita (sabato sera contro l’Austria) vedremo l’intera squadra genuflessa in sostegno del movimento Black lives matter. O tutti o nessuno, e dubitiamo che dopo l’episodio incriminato non ci sia la volontà di mettere una pezza e far vedere al mondo quanto siamo buoni e sensibili alla lotta contro il razzismo dimostrandolo con i fatti. E che fatti.

Lasciare la libertà ai calciatori di fare quello che vogliono non è quindi contemplato. Tutelarli nella loro scelta legittima di non inginocchiarsi, senza per forza essere etichettati come simpatizzanti del Ku Klux Klan, men che meno. Se così sarà, sabato prossimo dovremo assistere all’ennesima vittoria del regime politicamente corretto, ormai deflagrato anche nello sport. A noi non resta che fare un appello banale: cara Nazionale, continua a vincere e a farci sognare, con o senza inginocchiamenti.