Politica

Toc toc senatrice Segre, perché non ci parla della Francia antisemita?

La senatrice torna a parlare dell’inchiesta di Fanpage: “Meloni ha capito di aver sbagliato”. Ma il vero allarme, oggi, è Mélenchon

Liliana Segre e l'antisemitismo in Francia

Un tema molto interessante che oggi tratta soltanto il Foglio è quello legato all’allarme antisemtismo. Toc toc, cara senatrice Segre sa che cosa sta succedendo? Sta succedendo che un ex ministro israeliano e un grande leader dell’opposizione hanno fatto un appello agli ebrei francesi per ritornare in patria. Se da un lato la Segre si è detta preoccupata dopo aver visto quei filmati di Fanpage con due fascistelli e ha detto che teme di essere “costretta a dover scappare di nuovo”, c’è chi in Francia non ha scelta. Sì perché dall’Italia non c’è bisogno di scappare, a meno che il motivo non sia che questo governo, fermamente filo-israeliano, è di destra.

Il punto è che i vostri amichetti di sinistra sono contenti della sconfitta di Le Pen, ma la vittoria di Mélenchon sta preoccupando davvero gli ebrei. Basta leggere i giornali di oggi per capire quello che sta succedendo. Emblematico è il caso della nonna 88enne di questo deputato dell’opposizione israeliana che è stata picchiata perché ebrea. Negli ultimi anni sono 15mila gli ebrei che sono stati menati in Francia per il solo fatto di essere ebrei.

Ma la cosa straordinaria è che l’emergenza la si denuncia solo quando vince la destra. Evidentemente non si rendono ancora conto che, almeno sulla questione dell’antisemitismo tanto invocata in Italia, la vera emergenza si registra quando vincono le sinistre. Bisogna sentire forse un po’ quelli che di queste cose se ne intendono per capire se il problema per loro è Le Pen o è Mélenchon. Però ovviamente, per i grandi commentatori italiani, l’antisemitismo sarebbe un pericolo in Italia nonostante il governo sia senza se e senza ma a sostegno di Israele.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 10 luglio

Ps di redazione: oggi pomeriggio, Liliana Segre è tornata sull’inchiesta di Fanpage: “Io sono molto contenta che la nostra presidente del Consiglio si sia decisa finalmente ad intervenire – ha detto – Penso che lei come persona, anche molto intelligente, abbia riconosciuto che la sua prima reazione fosse completamente sbagliata”. E ancora: “Alcuni aspetti dell’ambiguità che lei – ha aggiunto nell’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung – cita saltano agli occhi, soprattutto se si considera lo sviluppo storico. A un certo punto, la destra italiana sotto la guida di Gianfranco Fini ha raggiunto un risultato quasi inimmaginabile e ha condannato il fascismo in modo così netto che le frange più nostalgiche hanno abbandonato il partito. Ma poi Fini è caduto in disgrazia, dando l’impressione di un ritorno al passato. Non era nulla di ufficiale, ma il messaggio si è diffuso dai vertici del partito fino alla base: dobbiamo presentare un’immagine moderna e rassicurante, ma non rinnegheremo nulla di ciò che siamo stati. La ricerca di Fanpage ha dimostrato quali siano gli effetti della mancata rottura di questa continuità. Al partito è stato chiesto più volte di dichiarare il proprio impegno nell’antifascismo e di rimuovere il tricolore del Msi dal proprio stemma”.

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