L’unico alleato rimasto alla sinistra sul dossier Albania è la magistratura. Se infatti i giudici stanno contrastando con le unghie e con i denti il progetto messo a punto dal governo guidato da Giorgia Meloni per gestire i flussi migratori, i principali Paesi europei stanno dimostrando grande apprezzamento. La Gran Bretagna del laburista Keir Starmer e la Germania di Olaf Scholz hanno speso parole importanti per il piano. Ora è arrivato persino l’endorsement della Francia di Emmanuel Macron.
Anche Parigi si è aggiunta alla lista delle capitali che sull’immigrazione appoggiano la linea italiana, difendendo a spada tratta i centri di Shengjin e Gjader finiti nel mirino della magistratura nostrana. Un sostegno che arriva a dieci giorni dall’inizio del procedimento della Corte di giustizia europea, chiamata a decidere una volta per tutte sulla legittimità delle procedure accelerate previste dal Patto migrazione e sulla lista di Paesi terzi considerati sicuri per rispedirci i migranti. I giudici dovranno esaminare anche il documento inviato da Parigi: come evidenziato da Libero, si tratta di una serie di osservazioni scritte dal forte impatto politico e diplomatico a favore di Roma.
Si tratta di una novità degna di nota. La Francia infatti non aveva firmato la lettera inviata lo scorso maggio da 14 Stati membri alla Commissione per chiedere “nuove misure da affiancare al Patto sulla migrazione appena varato inserendo anche gli hub per rimpatriati in Paesi terzi”. Esattamente come l’Albania. Macron ha deciso di schierarsi al fianco della Meloni, dunque, insieme a Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Cipro, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Romania e Finlandia.
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Se il Portogallo sembrra destinato a presentare una posizione contraria, la Polonia, presidente di turno dell’Unione, presenterà un documento fortemente favorevole con cui si farà riferimento agli hub albanesi dell’Italia come un’iniziativa da cui prendere esempio. Senza dimenticare che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha citato l’accordo Italia-Albania come possibile modello da seguire nella lettera inviata al Consiglio europeo riunitosi a ottobre 2024 con l’obiettivo di individuare “soluzioni innovative” per la gestione dell’immigrazione irregolare.
Il modello Albania rappresenta la soluzione all’emergenza dell’immigrazione irregolare e se anche la buonissima Francia è pronta a seguire l’esempio significa che qualcuno a sinistra racconta frottole. Ma non ci sorprendiamo, anzi. Parliamo di partiti e leader totalmente scollegati dalla realtà, distanti anni luce dai veri bisogni della gente. Insieme a loro troviamo le toghe politicizzate, che stanno tentando in ogni modo a bloccare un’azione doverosa come ostacolare i flussi illegali, in primis per tutelare la nostra sicurezza.
Comprensibile la soddisfazione della maggioranza. “Anche la Francia sostiene il modello Albania e lo fa in maniera ufficiale, appoggiando la posizione del Governo italiano innanzi alla Corte di Giustizia Europea, insieme ad altri 14 Paesi Ue. Solo la sinistra italiana, affiancata da certa magistratura politicizzata, continua a ostacolare la strategia elaborata dal presidente Meloni, apprezzata in Europa anche da diversi esecutivi di sinistra” così un post di Fratelli d’Italia su Facebook postando una notizia de Il Foglio. Ma la strada è ancora in salita, questo deve essere chiaro a tutti: la strada imboccata è quella giusta e sempre più Paesi se ne stanno rendendo conto…
Franco Lodige, 15 febbraio 2025
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