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Toh, il vaccino arriva dai negazionisti

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Scusate, ma qui c’è da rivedere tutta la narrativa sghemba con cui il Media Unico ha raccontato la pandemia in Occidente. Ricordate? Ci sono due buzzurri ossigenati (incidentalmente, i leader delle democrazie più mature e consolidate), due teppisti internazionali, Donald&Boris, che marciano in testa alle truppe dei “negazionisti”.

Dissidenti del Pandemicamente Corretto

Uno, il presidente americano, ha l’insopportabile fissa che il lockdown integrale non sia la ricetta giusta, forse nemmeno una ricetta, che morire tutti di fame per evitare che qualcuno muoia di Covid sia un controsenso, addirittura che un virus che ha invaso il mondo a partire da Wuhan possa essere chiamato “cinese”. L’altro, il primo ministro britannico, ha ventilato per primo l’obiettivo che oggi sbandierano tutti i virologi riconvertiti a star televisive, l’immunità di gregge (seppur non nella modalità grezza con cui il mainstream taroccò il suo discorso, che muoveva dalla necessità di proteggere le persone davvero a rischio, “gli anziani, i malati cronici e i soggetti più vulnerabili”). Due incalliti dissidenti per la psicopolizia mediatica del Pandemicamente Corretto, i due alleati politici del Sars-Cav-2 (loro, non la cricca comunista di Pechino che lo ha diffuso nel globo con le sue menzogne, le sue censure, le sue doppiezze).

E poi, guarda un po’ (la realtà è più testarda di qualunque ideologia, compreso quella covidista), succede che siano i due “negazionisti” a sfornarti i primi vaccini contro il morbo maledetto. Vale a dire: le loro nazioni, certo, i loro sistemi sanitari, della ricerca, scientifici, industriali, che ancora una volta ridicolizzano tutta la dogmatica statalista trasversale nella politic(hett)a italica, ancora una volta mostrano la virtuosità inconsapevole del mercato, perfino delle famigerate multinazionali affamate di profitto (grazie a Dio, o al dollaro, visto che è solo per questa loro rapacità connaturata che avremo il Sacro Graal in grado di garantire benessere e salute collettivi), fondamentalmente della civiltà anglosassone.

Ma ci sarà pure un motivo, se i “popoli di lingua inglese” (come li chiamava Churchill per mostrarne il cemento valoriale comune) hanno partorito in tempi recenti due leader come Donald&Boris. E poi, chiunque preferisca frequentare la cronaca piuttosto che la propaganda giallorossa, deve constatare che i due, i puzzoni, ci hanno messo del loro. Johnson già a maggio, quando il supercommissario Arcuri voluto dal superpremier Conte aveva a malapena indetto la gara per dotarsi dei reagenti necessari ai tamponi, aveva già messo 131 milioni di sterline sul vaccino AstraZeneca lavorato a Oxford, che nei prossimi giorni presenterà la documentazione definitiva per l’approvazione.

Vaccino subito grazie al “sovranismo”

Non solo, e veniamo alle notizie di queste ore: appurato che il vaccino approntato dall’americana Pfizer aveva anticipato tutti nel percorso di verifica finale (e il timbro è dell’Agenzia britannica del farmaco, non di quattro sovranisti alticci in un pub della brughiera, come suggeriscono i giornaloni), ha dato il via libera al suo acquisto. Quaranta milioni di dosi ordinate, dieci milioni in arrivo a breve, 800mila già nei prossimi giorni. E un piano vaccinale già predisposto, che contempla la precedenza a ospiti delle case di cura, personale sanitario e assistenziale, anziani e persone in condizioni ciniche vulnerabili. Il tutto è stato reso possibile da un atto, quello sì, di sovranismo in senso alto e “thatcheriano”: ignorando ritmi elefantiaci, riti castali, bilancini politicisti propri dell’Euroburocrazia. La quale forse, bontà sua, affronterà la pratica vaccino sul continente il 29 dicembre, mentre il “negazionista” Boris lo avrà già iniettato a parecchi suoi concittadini.

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