L’altro, Donald, allo scoppio della pandemia convocò nello Studio Ovale i vertici di Big Pharma, le grandi case farmaceutiche. Assicurò loro un massiccio sostegno del governo, sia in termini finanziari che di aiuto logistico attraverso le strutture federali. Questo sostegno ha preso corpo nel maxi-piano Warp Speed, un programma di investimento nella ricerca di oltre 10 miliardi di dollari. I risultati sono il vaccino Pfizer, che la Gran Bretagna ha già implementato e che gli Usa dovrebbero sdoganare ufficialmente il 10 dicembre, e il vaccino Moderna, che seguirà a ruota (due colossi che hanno ricevuto dall’amministrazione circa un paio di miliardi a testa).
Insomma, Trump ha messo nello sforzo di produzione del vaccino tutto l’incalcolabile peso economico, politico, infrastrutturale, perfino logistico-militare (nel piano di distribuzione è coinvolto l’esercito, il più potente del mondo) del governo americano. Pensate se non era negazionista.
Giovanni Sallusti, 3 dicembre 2020