Toti vittima di una giustizia maoista

Confermati gli arresti domiciliari per il presidente della Liguria. Lo scandalo continua

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È notizia di ieri che il riesame ha confermato la misura cautelare nei confronti di Giovanni Toti che quindi resta ai domiciliari. Ma il punto fondamentale è l’argomentazione mostruosa con cui il Tribunale del Riesame giustifica la decisione e cioè che Toti potrebbe potenzialmente re-iterare il reato perché non ha capito l’accusa.

Avete capito? Siccome Toti ha rivendicato il fatto che lui è stato eletto per aiutare le imprese e che le imprese lo potessero finanziare attraverso finanziamenti pubblici, leciti e fatti con tutti i crismi di legge dei partiti politici, lui può ricommettere il (presunto) reato perché non si è pentito. Insomma, non ha fatto quello che si fa nei sistemi maoisti cioè aver chiesto scusa così come durante la rivoluzione culturale di diceva “scusatemi, scusatemi se sono borghese”. Questo è il motivo per il quale Giovanni Toti sta ancora ai domiciliari.

Nel frattempo, Nordio a precisa domanda non risponde e dice di non volersi occupare di un’inchiesta in corso. Il Fatto invece fa un pezzo buttandola sul gioco di parole “la legge è uguale per Toti”. Chi invece oggi scende in campo in modo durissimo, senza se e senza ma, è Giuliano Ferrara che dice che questa decisione è paragonabile ad un golpe giudiziario. Ferrara aggiunge poi: “l’azione della magistratura dovrebbe essere censurata, soprattutto dalla sinistra che ha visto tanti amministratori nelle stesse condizioni oggi di Toti”. Insomma un Ferrara sugli scudi quello di oggi che fa anche appello a parlamentari e ministri: “il Parlamento dovrebbe attivarsi e anche il ministro della Giustizia con gli ispettori”.

 

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 12 luglio 2024

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